È a firma del responsabile del quarto settore, Salvatore Gioia, la revoca dell'ordinanza comunale del 2 dicembre scorso, quella che vietava di utilizzo dell'acqua erogata per scopi potabili. Sono rientrati i paramenti di inquinamento riscontrati in entrata ed in uscita dal serbatoio Mura di Vega che approvvigiona buona parte della città, dal centro storico alle vicine periferie, ad esclusione delle contrade Perriera, Tabasi, Seniazza, Isabella, Sant’Antonio e Sovareto. Parametri, dunque, adesso conformi, secondo l’Asp di Agrigento che ha effettuato le verifiche. Con la nuova ordinanza, si consiglia alle utenze private con proprie riserve d'acqua, di effettuare una disinfezione delle vasche di accumulo. Un disagio da non poco conto, quello vissuto dai cittadini di Sciacca che per oltre 20 giorni non hanno potuto utilizzare l’acqua erogata per bere o per cucinare e che adesso possono tirare un sospiro di sollievo a ridosso del Natale.
Ma non sono solo buone notizie. Non è infatti, scontato poter utilizzare l’acqua: in alcune utenze l’approvvigionamento idrico rimane un miraggio. Le segnalazioni di mancata erogazione o di turni che saltano, sono giornaliere ed inferocite, provenienti da più zone. In particolare, oggi, riportiamo per l’ennesima volta l’esasperazione dei residenti di zona Rocca di Fiori. Dalla via Donizetti alle altre arterie del quartiere, c’è chi riceve l’acqua con il contagocce e non riesce nemmeno a riempire le riserve d’acqua, poiché l’approvvigionamento avviene per troppo poco tempo o per una pressione insufficiente. Lo scorso 12 dicembre il comitato Rocca di Fiori presieduto da Domenico Butera, si è riunito in un’assemblea per intraprendere le opportune iniziative di denuncia. Ad oggi, infatti, la situazione, sul fronte idrico, in questa zona rimane critica.