Non solo green pass più breve e mascherine obbligatorie per arginare l'ondata: discoteche chiuse fino al 31 gennaio nel provvedimento che cancella anche il Capodanno in piazza in tutta Italia. Il super green pass impone nuove regole per bar, ristoranti, palestre e piscine. Salta nel decreto, invece, l’ipotesi di un utilizzo ampio dei tamponi per i vaccinati. L’unica ipotesi in cui sarà necessario il tampone anche se si è vaccinati è per accedere alle Rsa, ma non sarà richiesto in caso di terza dose. Nello specifico, con il nuovo decreto il caffè al banco è possibile solo per vaccinati o guariti, non basta più il tampone negativo. In pratica, nei bar, ristoranti, enoteche, pub e locali, sarà necessario esibire il super green pass, cioè quello che si ottiene con la vaccinazione o dopo la guarigione dal Covid, anche per consumare al banco, se il banco è al chiuso. La regola era già in vigore dal 6 dicembre per pranzare, cenare o fare colazione seduti tra i tavolini al chiuso, mentre al bancone e all’aperto era possibile consumare cibi e bevande anche con il solo tampone negativo effettuato massimo 48 ore prima. Con il nuovo decreto la regola cambia, in senso restrittivo. Stesso discorso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Anche qui occorrerà il super Green Pass. Il perno del provvedimento è la riduzione della durata del green pass: dal primo febbraio 2022 scenderà da 9 a 6 mesi, in linea sostanzialmente con l'efficacia media dei vaccini. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose si avvia ad essere ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Il decreto poi ha un effetto immediato sulle feste, soprattutto in vista del Capodanno. Si stabilisce che "fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto; saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico". Quindi, niente Capodanno nei locali. Scatta inoltre l'obbligo di mascherina all'aperto anche in zona bianca, con obbligo di utilizzo della Ffp2 su mezzi pubblici, teatri, cinema, musei, stadi, eventi sportivi al chiuso. Introdotto per questi luoghi anche il divieto di consumazione di cibi e bevande. Tutto questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo. E se la zona arancione incombe su mezza Italia e scatterà nelle prime settimane del nuovo anno, la Sicilia si appresta a lasciare dal 3 gennaio la zona bianca per passare in zona gialla. I numeri, purtroppo, sono vicini a quelli che determinano il cambio di colore. Si passa in zona gialla, com'è noto, con incidenza oltre i 50 casi ogni centomila abitanti, con il 15 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, e con il 10 per cento di posti letto occupati nelle terapie intensive Covid.