La zona gialla può scattare in qualunque momento, ha dichiarato stamattina il presidente Musumeci nel corso della conferenza stampa di fine anno. La fotografia della situazione epidemiologica nella Regione è arrivata dai dati del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione.
L’incidenza cumulativa in Sicilia si avvicina ai 250 casi su 100.000 abitanti con un rapido incremento nell’ultima settimana in tutte le province ed un particolare o nell’area centro-orientale. Per quanto riguarda i tassi d’incidenza la Sicilia è al di sotto della media nazionale ma nel periodo tra il 20 ed il 26 dicembre è ancora aumentato il numero dei focolai e quello dei nuovi casi non associati a catene di trasmissione già note. Il virus dilaga, seppure grazie alla campagna vaccinale si è determinata una maggiore protezione verso l’ospedalizzazione rispetto al passato. In Sicilia il rapporto tra casi settimanali e attualmente ricoverati è di circa il 6% . L’isola ha però raggiunto la soglia di occupazione dei posti letto. E’ del 10% in terapia intensiva e del 15 % in area medica.
Dati che sono stati analizzati ieri dal Comitato Tecnico Scientifico Regionale che ha rilevato come la dose booster del vaccino determini una maggiore protezione verso l’ospedalizzazione. In Sicilia il tasso dei ricoveri in area medica tra i non vaccinati è di 118,1/100mila abitanti, quello dei ricoveri in terapia intensiva è di 16,5/100.000, mentre nella popolazione vaccinata il dato oscilla rispettivamente tra 9,4-20,5/100 mila abitanti per l’area medica e 0,8-1,4 per le terapie intensive.
Nel periodo 29 ottobre-28 novembre il tasso di decesso tra i non vaccinati è stato di 23,4 per 100.000 persone, mentre tra i vaccinati oscilla tra 1,6 di quanti hanno ricevuto la terza dose e 3,1 di chi ha fatto due somministrazioni da più di 150 giorni.
Alla luce di queste premesse, il Comitato Tecnico Scientifico Regionale ha rimarcato come una più elevata copertura vaccinale in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il ricorso alla terza dose che consente il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, rappresentanino gli strumenti necessari a contenere l’impatto dell’epidemia anche di fronte alla nuova variante.
In funzione di tali dati l’assessorato regionale alla Salute ha ritenuto necessario accelerare i tempi per raggiungere tutte le persone ancora non vaccinate e per incrementare la somministrazione della terza dose da effettuarsi nei tempi raccomandati dalle disposizioni di legge in vigore (dal 10 gennaio anche dopo 4 mesi dall’ultima somministrazione).
Il CTS, inoltre, ha raccomandato al governo regionale di tenere conto, nell’individuazione di zone a maggiore rischio di diffusione del contagio, oltre che dell’incidenza e della copertura vaccinale con seconda dose, anche del mancato raggiungimento di adeguati standard di copertura degli aventi diritto alla dose booster .
In Sicilia l’82% degli over 12 ha completato il ciclo primario di vaccinazione, mentre la media di copertura degli over 60 ammessi alla terza dose è di poco superiore al 49%.
L’assessorato regionale alla Salute, intanto, ha chiesto a tutte le Asp dell’isola il potenziamento del tracciamento nel territorio, nonché di accelerare ulteriormente la campagna vaccinale.
Dall’altro lato, anche il presidente Musumeci ha condiviso la richiesta dei colleghi delle altre Regioni finalizzata ad ottenere una revisione dei tempi della quarantena, ma si invocano anche in Italia ulteriori restrizioni per i non vaccinati, ossia di seguire il “modello tedesco”