Un cambio di colore, nella scala cromatica della lotta al covid, determinato soprattutto dal superamento della soglia d'allerta del 10% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. Il valore si attesta all'11%, dunque soglia superata e zona gialla inevitabile. Con il cambio di colore, in realtà, cambia ben poco per non dire nulla. Rispetto alla prima fase della pandemia, il passaggio di colore in questo momento non comporta stravolgimenti nella vita di tutti i giorni. Di fatto sarà soltanto il primo passo verso altre eventuali restrizioni che potrebbero invece arrivare con la zona arancione. Le regole in zona gialla, infatti, sono praticamente le stesse di quelle in fascia bianca. Dal punto di vista pratico, l'unica novità è l’obbligo della mascherina anche all’aperto e anche dove non ci sono assembramenti, ma tale misura, com'è noto, è già in vigore in tutto il Paese indipendentemente dal colore delle regioni e in Sicilia addirittura da prima dell'ultimo provvedimento del governo nazionale in quanto precedentemente introdotto con ordinanza del presidente della Regione. Inoltre, il limite delle 4 persone al tavolo è stato superato dall’obbligo del super green pass per bar e ristoranti. In sostanza, non ci saranno cambiamenti se non nella convinzione di aver varcato un limite e che occorrerà maggiore prudenza se si vorrà arrestare la corsa del covid e scongiurare restrizioni che per spostamenti e attività commerciali al momento non ci saranno. Sulle attività, infatti, il Consiglio dei Ministri ha esteso l'utilizzo del super green pass, un provvedimento che consente di superare le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla. Nessun limite agli spostamenti, sia all’interno del proprio Comune, sia tra Comuni diversi e anche tra Regioni. Non c'è coprifuoco, né autocertificazione, la circolazione è libera a tutte le ore. Tutti i negozi restano aperti e anche nei centri commerciali non ci sono limitazioni legate agli orari o ai giorni della settimana. Aperti anche ristoranti e bar, stessa cosa per le sale al chiuso. Restano sempre consentiti il servizio di asporto e la consegna a domicilio. Dallo scorso 31 dicembre, inoltre, sono in vigore le nuove norme sulla quarantena. Il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto confermato positivo al covid, la quarantena preventiva non si applichi alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” (senza richiamo) da 120 giorni o meno, alle persone che sono guarite dal covid da 120 giorni o meno, e alle persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”). A tutte queste categorie di persone si applica un'auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine FFP2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto). È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza. Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno. Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, resta in vigore la quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno. Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e a condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.