Lo ha deciso l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, d’intesa con il governatore Musumeci e a seguito della riunione della Conferenza delle Regioni, svoltasi ieri mattina, dalla quale è emersa l’esigenza di acquisire uno specifico parere del Cts nazionale che, in relazione all’andamento della pandemia, sia in condizione di escludere una possibile ed eventuale ricaduta negativa sulla riapertura degli istituti scolastici. Dunque, quella assunta dal governo regionale sembra essere solo una decisione provvisoria che adegua la ripresa dell’attività didattica nelle scuole siciliane al calendario delle altre Regioni. Si torna a scuola lunedì 10 e non venerdì 7 gennaio come era stato precedentemente stabilito. Va evidenziato comunque che diverse scuole, anche a Sciacca, in funzione della loro autonomia avevano già deliberato il rientro in classe per lunedì prossimo e non l’indomani dell’Epifania come indicato dalla Regione.
Il provvedimento firmato ieri dall’assessore regionale all’istruzione è adesso valido per le scuole siciliane di ogni ordine e grado. Si torna in classe ma con tutta una serie di nodi e di proposte da sciogliere nelle prossime ore. Dai presidenti delle Regioni son arrivate le proposte più disparate, dal rinvio della ripresa di due settimane o anche un mese, a nuove regole sulla quarantena e persino alla momentanea sospensione delle attività di educazione fisica e canto. Si attende il pronunciamento del Comitato Tecnico Scientifico e poi le decisioni del governo nazionale che pure un punto fermo lo ha già messo escludendo categoricamente un ricorso alla didattica a distanza, seppure già si intravedano provvedimenti alternativi da parte di presidenti di Regione e sindaci. Insomma, è una ripresa dell’attività didattica in presenza, quella dopo le festività natalizie, avvolta da una serie di incognite, a partire da quella che sarà nelle prossime settimane l’ulteriore evoluzione della pandemia.
Intanto oggi Cgil Sicilia ha chiesto al presidente Musumeci e all’assessore Lagalla di convocare urgentemente un tavolo di confronto sulla scuola che consenta di fare chiarezza e di condividere le misure anticovid da adottare in vista del riavvio delle attività didattiche.