poi si dovrà aspettare una nuova fornitura e intanto i positivi in quarantena che attendono l’esame che sancisca la negatività per tornare ‘liberi’ continueranno ad aspettare, praticamente sequestrati in casa”.
La denuncia è del deputato 5 stelle all’Ars Giorgio Pasqua.
“Dalla attenta lettura dei numeri dei tamponi rapidi eseguiti - dice il deputato - si evince che giornalmente in Sicilia le strutture pubbliche hanno bisogno di almeno 25.000 kit al giorno per eseguire test covid-19. Proprio ieri il responsabile della Protezione Civile siciliana comunicava che nei magazzini siciliani sono disponibili soltanto 50.000 kit. È facile, quindi, prevedere che nei prossimi due giorni saranno consumati e i siciliani in quarantena dovranno attendere la successiva consegna oppure rivolgersi, a pagamento, ai privati”.
“Non ci voleva - dice Pasqua assieme agli altri componenti della commissione Salute dell’Ars, Francesco Cappello, Salvo Siragusa e Antonio De Luca - la sfera di cristallo per prevedere il fabbisogno di tamponi rapidi, bastava fare due semplici calcoli matematici. Due anni quasi di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia avrebbero dovuto insegnare al governo siciliano come organizzare e reperire i necessari kit di tamponi, ora fondamentali con questa ondata di contagi che si ferma con lo stesso mezzo, sicuro, che ha consentito di rallentare la diffusione nei mesi precedenti: tracciamento e tamponi molecolari, che tra l’altro sono molto più attendibili di quelli rapidi, specie per la variante Omicron per la quale i rapidi, a quanto sembra, 1 volta su due danno un falso negativo”.