Nello Musumeci ha ribadito la gravità della situazione dei contagi in Sicilia, facendo sapere di avere chiesto al presidente Draghi di rivedere la decisione di riaprire le scuole da lunedì. "Valuteremo attentamente nelle prossime ore l'evolversi del contagio per decidere eventuali ulteriori provvedimenti", ha detto il governatore. Lo scenario nella nostra regione è effettivamente preoccupante. Le ambulanze in coda all'ospedale sono una specie di paradigma di una situazione che, a questo punto, lascia facilmente immaginare che il colore della Sicilia non sia più giallo ma arancione. Nello Musumeci non esclude del tutto, dunque, di fare una scelta diversa, anche se lo scontro tra il presidente della Campania De Luca e il governo nazionale ha visto l'esecutivo annunciare l'intenzione di impugnare un eventuale provvedimento di mantenimento della chiusura delle scuole. I comuni che al momento hanno potuto decidere di fare slittare la ripresa delle lezioni in deroga alle disposizioni nazionali lo hanno fatto sulla base dell'istituzione delle zone arancioni. Tra quelle varate nelle scorse ore ci sono Palma di Montechiaro e Canicattì. A Ribera la zona arancione scade formalmente mercoledì. La situazione dei contagi nel comune crispino lascia supporre che il provvedimento restrittivo verrà prorogato. Tra i comuni diventati zona rossa ci sono anche capoluoghi di provincia, tra cui Siracusa e Caltanissetta. Musumeci in queste ore è assediato dagli appelli di sindaci, presidi, sindacati della scuola e associazioni di genitori. E si trova dunque in grandi difficoltà. L'Asp di Trapani ha chiesto che l'intero territorio provinciale venga dichiarato zona arancione. La questione ha anche riflessi politici. Per il segretario regionale del Partito Democratico Anthony Barbagallo la ripresa delle lezioni scolastiche in presenza da lunedì "è quanto meno un azzardo". Sotto accusa quelle che vengono definite "inefficienze del sistema sanitario siciliano che hanno lasciato soli i sindaci". L'attacco è politico al fallimento del governo della Regione. Sul tema anche il Pd provinciale, che in una nota firmata dal segretario Simone Di Paola sostiene i sindaci agrigentini, che nelle scorse ore hanno condiviso un appello a Musumeci a dire di no alla riapertura della scuola lunedì. Una riapertura che sarebbe una scelta fondata sull'incoscienza, e un appello, quello dei primi cittadini, che, secondo Di Paola, non può rimanere inascoltato.