In Sicilia sulla scuola siamo di fronte ad un vero e proprio caos che, in realtà, va avanti ormai da giorni. Ieri è stato raggiunto l’apice con la Regione che all’ora di pranzo annuncia la ripresa dell’attività didattica in presenza e i sindaci che all’ora di cena ne dispongono la chiusura fino a domenica 16 gennaio con proprie ordinanze. E così oggi in alcuni comuni siciliani (la maggior parte) le scuole sono chiuse, in altri le lezioni si svolgono regolarmente. Tutto ha avuto inizio con la decisione dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla di far riprendere da oggi le lezioni in presenza dopo i tre giorni di prolungamento delle vacanze natalizie deciso sabato scorso. “Non ci sono le condizioni normative per un ulteriore adattamento del calendario scolastico” aveva dichiarato Lagalla nel corso della riunione della task force alla presenza dei dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, dei sindacati e delle varie componenti della scuola. Decisione che già nell’immediato era stata contestata dai sindacati e ritenuta un “gravissimo errore”. Per esser chiari, la Regione Siciliana si è adeguata alle disposizioni nazionali non ritenendo opportuno lo scontro con il governo Draghi. Quello che probabilmente l’assessore regionale all’istruzione non si aspettava è che ad andare contro le sue indicazioni sono stati i sindaci dell’isola che si sono riuniti in videoconferenza, su iniziativa di Anci Sicilia, e alla fine hanno deciso di far ricorso ad ordinanze di chiusura delle scuole, facendo riferimento all’articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali e alla situazione di emergenza sanitaria. Anche tra i sindaci, però, non è emersa una linea unitaria. Non a caso, il sindaco di Sciacca Francesca Valenti nel corso del pomeriggio aveva comunque deciso di tenere chiuse le scuole fino a domenica prossima ricorrendo alla disinfestazione, strada poi non percorsa nel momento in cui in sede di assemblea Anci è emersa la volontà di far ricorso ad una ordinanza condivisa, seppure non da tutti. Ci sono comuni, ed è il caso di Castelvetrano in cui le scuole oggi sono regolarmente aperte e nonostante gli oltre mille contagi. In provincia di Agrigento è prevalsa la linea della chiusura. Niente lezioni in presenza, con possibilità per i dirigenti scolastici di attivare la Dad, da oggi e fino a domenica 16 gennaio. Questo prevede l’ordinanza emanata dai sindaci di Sciacca, Agrigento, Sambuca di Sicilia, Caltabellotta e Cattolica Eraclea, solo per fare alcuni esempi posto che l’elenco è ben lungo. Tutto ciò ha ovviamente generato disagi a studenti e genitori che soltanto a tarda sera hanno appreso della chiusura disposta dal sindaco del proprio comune o, al contrario, di poter andare regolarmente a scuola stamattina. Le polemiche non sono mancate anche da parte dei genitori, tra favorevoli e contrari. Di fatto anche i sindaci hanno preso tempo e adesso c’è da capire cosa succederà lunedì.