uno degli edifici evacuati (diventato suo malgrado famoso) dopo l'alluvione dell'11 novembre. Il palazzo insiste al confine con una frana, ed è dunque in una condizione di rischio permanente. Per le parti ricadenti su particelle private i proprietari hanno già finanziato gli interventi di puntellamento, che sono stati regolarmente effettuati. Rimane da risolvere il problema dell'area pubblica, su cui la Protezione civile ha già stanziato mezzo milione di euro per la messa in sicurezza. Ma al momento non c'è traccia del progetto e dei tempi di intervento. Il comune di Sciacca vorrebbe che ad occuparsene fosse il Genio civile, ma il Genio civile al momento non ha ricevuto alcun incarico. Gli abitanti di via Lido si sentono abbandonati, perché non possono tornare a casa e temono che i tempi (che sono tuttora incerti) per il ritorno nelle loro case diventino a dir poco infiniti. Si domandano come mai a Siculiana, in una zona interessata da una frana, i tempi di intervento del Genio civile sono stati tempestivi e a Sciacca tutto sia fermo da due mesi. Le conseguenze di questa situazione sono legittimamente snervanti. Fuori dalle loro case anche altre 6 famiglie nell'altro edificio di via Lido, quello dove la frana del muro di contenimento della sede stradale ha eroso parte delle fondamenta. Anche qui i residenti hanno dovuto fare ricorso alle loro tasche non solo per pagarsi l'affitto della casa o la camera d'albergo dove sono stati costretti ad andare ad abitare, ma anche per finanziare una vigilanza privata visto che le loro abitazioni sono letteralmente aperte all'esterno.