La pensa così il segretario della locale Camera del Lavoro Franco Zammuto che parla di immobilismo mai vissuto prima, anche a causa delle devastanti alluvioni che hanno generato gravi condizioni di degrado nelle periferie e nelle campagne. Non si è nemmeno capaci di sfruttare il recovery fund. Fino ad oggi, evidenzia il sindacalista, le amministrazioni del sud sono state capaci di recuperare pochissime risorse rispetto a quelle previste e possibili, e peraltro la maggior parte destinate alla Sicilia orientale. In questo “nulla” per Franco Zammuto c’è anche la città di Sciacca che vive una condizione di degrado come mai. E’ tutto fermo, come nel duro periodo del lockdown che ha fatto seguito all’esplosione del Covid. Solo un’attività non è rimasta bloccata ad opinione del segretario della Cgil locale, quella legata alla frenesia per le prossime elezioni amministrative in città. Una attività al momento sottotraccia, precisa Zammuto, e che non lascia intravedere candidature e formazioni se non affidandosi ad una palla di vetro. Una cosa sembra emergere chiaramente per il segretario della Camera del Lavoro di Sciacca, ossia il tentativo di piccole aggregazioni o formazioni eterogenee che ad oggi si sono presentate all’opinione pubblica saccense fuori dai partiti come li abbiamo conosciuti e fuori dalle ideologie, fino al punto che se qualche lista civica ha anche una sua identità di valori e ideali, preferisce non dichiararle per attingere a voti da qualunque parte. “Liste civiche”, sembra essere questa la parola d’ordine per le prossime amministrative a Sciacca, ma Zammuto si chiede dove sono i progetti e dove è andata a finire la politica, quella della programmazione e della visione di una città. Una riflessione che, probabilmente, mira a riaccendere un dibattito sopito dall’emergenza Covid e fortemente condizionato dallo scioglimento del Consiglio Comunale. Del resto, mancano circa 5 mesi all’appuntamento con le elezioni amministrative e la politica tace. Non era mai successo.