quelle costrette a lasciare le loro abitazioni a seguito dell'alluvione dello scorso mese di novembre. A nulla è servita la lettera di alcuni giorni fa, così come a nulla è servito il grido di allarme e la richiesta di aiuto di queste famiglie lanciato nei giorni scorsi anche attraverso il nostro telegiornale. Fino ad ora non è cambiato nulla, dichiarano i residenti. Nessuno si è preoccupato di “metterci la faccia” per darci delle risposte certe e sicure. Intanto la situazione delle persone sfollate continua a peggiorare. Alcune famiglie sono state costrette a spostarsi di nuovo perché le soluzioni provvisorie che avevano accettato all’inizio, a lungo termine, si sono rivelate inadeguate, altre ancora stanno cercando faticosamente di andare avanti. “La pazienza è la virtù dei forti”, ma come si fa ad essere forti in una situazione come la nostra, quando chi ci dovrebbe tutelare, sostenere, aiutare, non si prende la briga di fare il proprio dovere? Sono cittadini che temono per la lentezza dell'iter burocratico per la realizzazione di opere indispensabili per il loro rientro a casa. Lavori che spettano al comune e i cui tempi continuano a rimanere assai incerti. Per i residenti di via Lido, si prospettano delle responsabilità in capo all’amministrazione comunale, ed in ogni caso se alla base di tutto c'è una richiesta inviata per sbaglio ad un ufficio anziché un altro, per i residenti questo non dovrebbe comportare un problema così difficile da risolvere. Cosa ci dobbiamo aspettare adesso, c'è altro che dobbiamo sapere, scrivono le famiglie di via Lido. A questo punto l’amministrazione comunale deve darci delle risposte e, perché no, se ritiene di avere delle responsabilità, lo dovrebbe ammettere pubblicamente. Chiediamo un incontro con i tecnici preposti e con il sindaco nel corso del quale vorremmo poter capire, finalmente, cosa aspettarci nel prossimo futuro. La nostra pazienza, purtroppo, si sta esaurendo, concludono le 15 famiglie evacuate dal palazzo di via Lido 80, la rabbia e la delusione, oltre a tutte le nostre altre preoccupazioni, ci stanno logorando.