ha firmato ieri pomeriggio l’ordinanza che prevede il passaggio in zona arancione di altre tre regioni insieme alla Sicilia: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Determinante per il cambio di colore è stato lo sforamento del parametro dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva che ha raggiunto il 20,2% . Già da settimane nella regione erano stati superati gli altri due parametri che determinano il cambio di colore, e cioè l’occupazione dei posti letto in degenza ordinaria e l’incidenza dei contagi. Con il passaggio in zona arancione, sostanzialmente non cambia nulla per i vaccinati, ossia per chi è in possesso del green pass rafforzato. I non vaccinati potranno spostarsi dal comune di residenza solo per motivi di salute, lavoro o necessità. In zona arancione possono accedere ai negozi che vendono beni o servizi alla persona tutti i cittadini, a prescindere se abbiano o meno il Green Pass o il Super Green Pass. L'accesso agli uffici pubblici per usufruire dei servizi è sempre consentito. L'accesso ai centri commerciali, invece, è consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi è consentito solo a chi ha il Super Green Pass. In zona arancione, i bar e ristoranti sono aperti solo a chi ha il Super Green Pass, sia per la consumazione al banco sia per quella al tavolo, all'aperto o al chiuso. Dunque, chi non possiede il Super Green Pass non può bere un caffè al bar. In pratica, il cambio di colore non incide nella vita quotidiana da quando sono entrate in vigore le regole sul green pass rafforzato, quello che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione dal Covid. Peraltro, dal 1° febbraio saranno pochissime le attività alle quali si potrà accedere senza green pass. Sostanzialmente: supermercati, farmacie, parafarmacie e benzinai, negozi che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile per uso domestico e per il riscaldamento, esercizi specializzati e non in articoli igienico-sanitari, negozi specializzati per la vendita di articoli medicali, ortopedici e di ottica anche non soggetti a prescrizione medica. Non si potrà accedere, invece, agli uffici postali per ritirare la pensione, come si pensava inizialmente, e non è stata accolta neanche la pressante richiesta della categoria di non prevedere il green pass per accedere alle tabaccherie. Le Regioni, intanto, vogliono lasciarsi alle spalle il sistema delle colorazioni. Ritengono che non sempre la classificazione ha creato vantaggi nella lotta al coronavirus. Tra i primi a pensarla così è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in linea con la posizione della Conferenza dei governatori. “Oggi siamo convinti che al posto dei parametri dei colori si possano adottare provvedimenti più efficaci nella prassi e più concreti”. Da rivedere inoltre, secondo Musumeci, alcuni recenti decisioni: “Per esempio mi sembra una anomalia quella dei tabaccai, io non sono fumatore e non difendo la loro posizione ma mi sembra un controsenso rispetto al rigore durante il lockdown quando si consentì l’apertura. Ragionevole invece che alcuni uffici pubblici possano consentire l'accesso a chi non è vaccinato”. Il riferimento è alle regole che cambieranno presto. Dal 1° febbraio come si diceva, come ha stabilito il Dpcm firmato dal premier Draghi, niente sigarette se non si ha il green pass. La certificazione verde sarà obbligatoria per accedere in uffici pubblici, banche, poste e in alcuni negozi. Sono esentati gli esercizi commerciali che vendono beni ritenuti essenziali e tra questi, a differenza del primo lockdown, non ci sono i tabaccai.