Le novità, infatti, riguardano principalmente chi non ha il super green pass, mentre coloro che hanno la certificazione rafforzata non subiscono particolari limitazioni. Di fatto non cambia nulla per vaccinati e guariti ma cambia solo per i non vaccinati. Senza green pass sono consentiti gli spostamenti verso altri comuni della stessa regione o di altre regioni “solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non disponibili nel proprio comune”. Nei negozi che vendono beni o servizi alla persona possono accedere tutti i cittadini, a prescindere se abbiano o meno il green pass. Anche l’accesso agli uffici pubblici per usufruire dei servizi è sempre consentito. L’accesso ai centri commerciali, invece, è consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi è consentito solo a chi ha il super green pass. I bar e i ristoranti sono aperti solo a chi ha il super green pass, sia per la consumazione al banco sia per quella al tavolo, all’aperto o al chiuso. Chi non possiede il super green pass non potrà bere un caffè al bar. L’attività sportiva all’aperto, anche in aree attrezzate e parchi pubblici, è consentita a tutti, mentre al chiuso è consentita solo a vaccinati o guariti dal Covid-19, quindi a chi è in possesso del super green pass. Fin qui le limitazioni della zona arancione. Ma ci sono invece delle novità che riguardano i parametri per il passaggio nelle varie zone di rischio che pare stiano per essere rivoluzionati al punto che i cambi di colore potrebbero diventare meno frequenti. In ogni caso, la zona rossa, che è l'unica che porta restrizioni vere, diventerebbe molto lontana se arriverà l'ok al parziale riconteggio dei ricoveri con i nuovi parametri. E quella in corso potrebbe essere la settimana decisiva. In particolare, negli ultimi giorni, è diventata sempre più pressante la richiesta dei governatori di una revisione del sistema dei colori con l'esclusione degli asintomatici dal conteggio dei ricoverati covid, oltre ad uno snellimento generale delle procedure. Un incontro con il governo c'è già stato e l'idea è quella modificare significativamente il sistema, valutando i casi covid soltanto tra i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia e, dunque, senza includere gli asintomatici ricoverati per altre patologie. È questa, stando a quanto si apprende, una delle ipotesi emerse al tavolo a cui hanno partecipato tecnici del ministero della Salute e quelli delle Regioni. Se questa linea dovesse passare, cambierebbe radicalmente il quadro e il riconteggio delle percentuali di occupazione dei posti letto negli ospedali scenderebbe drasticamente. Se anche sulla carta i colori resteranno, i cambi di colore delle Regioni diventerebbero molto meno frequenti, anche perché siamo sul plateau dell'ondata Omicron e forse il picco è persino già alle spalle. Insomma, il sistema delle zone e dei colori potrebbe essere al capolinea, superato ormai dagli eventi. E' solo la zona rossa quella in cui sono ancora eventualmente vigenti le regole dell'inverno 2020-2021 con chiusure, coprifuoco e limitazioni agli spostamenti per tutti, anche se si è vaccinati.