è in programma domani mattina alle ore 11. E’ stata convocata da Margherita La Rocca Ruvolo per fare chiarezza sul piano regionale di investimento dei fondi del Pnrr destinati alla sanità siciliana. 800 milioni di euro per l’ammodernamento degli ospedali, la realizzazione di case di comunità e ospedali di comunità.
La bozza è stata già trasmessa da Palermo a Roma, ma sui contenuti monta la polemica con l’assessore Razza che è sostanzialmente accusato di non aver coinvolto la politica, così come i sindacati e le organizzazioni di categoria. Insomma, nessuno conosce le scelte operate dall’assessorato regionale alla sanità. E, infatti, la presidente della commissione salute dichiara che l’assessore Razza dovrà domani “spiegare un po di cose”.
Dovrà illustrare, nel dettaglio, la ripartizione delle ingenti risorse destinate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla sanità siciliana posto che le uniche informazioni che trapelano sono quelle relative alle linee di intervento che riguardano: l’ammodernamento tecnologico degli ospedali; la realizzazione di case come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina; la realizzazione di ospedali di comunità e investimenti sulla formazione.
Per la provincia di Agrigento sarebbero previsti: tre ospedali di comunità per un investimento di circa 8 milioni di euro, 4 Centrali operative territoriali per 735mila euro e 13 Case della comunità per le quali sarebbero previsti quasi 19 milioni di euro. Null’altro è dato di sapere e, infatti, già da diversi giorni monta la polemica politica, anche esponenti di centrodestra. L’assessore regionale alla salute Razza sostiene che si tratta solo di una bozza di programmazione, nulla di definitivo, e che saranno adeguatamente coinvolte nella pianificazione delle ingenti risorse le forze politiche, sociali e le rappresentanze delle categorie interessate. Una occasione unica per rilanciare la sanità siciliana, ma da più parti già viene paventato il rischio che la politica indirizzi le scelte sulle base di logiche che nulla hanno a che fare con i reali bisogni dei siciliani.