all’ingresso del cimitero di Sciacca. Stessa situazione anche nei locali situati nella parte alta. Ci sono bare coperte da uno spesso strato di polvere, altre che sono a deposito da pochi giorni o poche settimane. Al cimitero di Sciacca siamo al punto in cui non c’è neanche lo spazio per collocare temporaneamente le bare, in attesa della sepoltura. Siamo in piena emergenza loculi e non è una novità. Quel che ci è stato segnalato e che abbiamo avuto modo di appurare è che sono una cinquantina le salme attualmente a deposito e la situazione sta diventando esplosiva per le legittime proteste dei familiari dei cari defunti che ancora attendono una degna sepoltura. Tutto ciò nel silenzio dell’amministrazione che pure aveva annunciato nei mesi scorsi di avere dato disposizione agli uffici per la realizzazione di circa 700 loculi modulari. Si sa, ci vuole tempo per elaborare il progetto, per ottenere le autorizzazioni, per affidare i lavori e poi realizzarli. Il problema è che la gente muore e che, ancora una volta, si interviene solo quando l’emergenza è già esplosa.
La situazione al cimitero di Sciacca è comune a tante altre città. A Palermo dalla scorsa estate si parla di scandalo e di vergogna per il cimitero dei Rotoli, tra le denunce della giornalista e influencer Selvaggia Lucarelli e l’appello accorato dell’arcivescovo Lorefice che non ha esitato a definire inumana la situazione.
A Sciacca le oltre 50 salme a deposito non destano clamore, non suscitano vergogna, solo dolore tra i familiari che a distanza di mesi sono ancora costretti a portare un fiore ai cari defunti nei locali del deposito, le cui condizioni peraltro sono tutt’altro che decenti.
Tra quelle a deposito, ci sono salme che attendono la tumulazione per altre situazioni o esigenze dei familiari, è giusto precisarlo, ma sono le eccezioni. Se i locali adibiti a deposito temporaneo delle salme stanno scoppiando è perché non ci sono loculi e non un problema emerso in queste ultime settimane. La nostra redazione lo denuncia da tempo e del resto risale ai primi anni di questa amministrazione la realizzazione degli ultimi 300 loculi.
Non è solo un problema di spazi. Peraltro l’amministrazione Di Paola aveva disposto una ricognizione che aveva portato all’individuazione delle aree disponibili poi messe a disposizione di cittadini e associazioni che hanno già avviato o stanno avviando la realizzazione di cappelle e sarcofagi. Quel che è mancata è la realizzazione di loculi nella disponibilità del Comune di Sciacca, da mettere a disposizione dei cittadini che non dispongono di spazi privati.
L’amministrazione Valenti ha chiesto agli uffici di predisporre un progetto per 700 nuovi loculi, da realizzare in due step, ma il problema è che siamo ancora alla fase iniziale dell’iter.
Bene che vada passeranno almeno altri 3-4 mesi e nel frattempo? Il rischio è che non ci sia neanche più spazio dove mettere le salme a deposito.