colpito l'Italia e la Sicilia. Alcuni Comuni siciliani, infatti, sono ai primi posti della particolare classifica che registra il calo demografico nelle varie Regioni. I dati Istat e le elaborazioni su base provinciale effettuate dal Sole 24 Ore sono eloquenti. Quel che emerge è un vero e proprio tracollo, in alcuni casi i nuovi nati iscritti all'anagrafe sono il 40% in meno rispetto a vent'anni fa. La questione sarebbe stata aggravata, negli ultimi due anni, dalla pandemia da covid -19 e dalla relativa crisi economica che ne sta conseguendo.
La Sicilia ha un calo demografico in linea col resto del Paese, ma ci sono due Comuni ai primi posti nella classifica della denatalità: si tratta di Enna e di Caltanissetta, nel primo caso si registra un calo demografico di oltre il 35% con Enna che è al sesto posto della classifica, mentre Caltanissetta è al dodicesimo posto con un calo di quasi il 34% rispetto a vent'anni prima.
Le due città siciliane si collocano in cima alla classifica, in mezzo ad altre realtà soprattutto del Sud, sebbene il calo delle nascite penalizzi anche due territori del Nord, come Bergamo e Biella e due del Centro, come Prato e Massa Carrara. Al primo posto Barletta, Andria, Trani, ma poi ci sono comuni sardi come Sassari, Oristano e Cagliari.
Tornando alla Sicilia, dopo a Enna e Caltanissetta, bisogna scorrere la classifica fino alla venticinquesima posizione per trovare Agrigento con un calo del 31,4% di nascite rispetto a 20 anni fa, e al cinquantacinquesimo per trovare Trapani con una diminuzione del 26,7% rispetto al 2002. Più indietro Palermo che è al 72esimo posto (-24%), Siracusa al 76esimo (-23%), Catania al 78esimo (-22%), Ragusa all'87esimo posto (-21%) e per ultima Messina al 90esimo posto (meno 20%).
A livello nazionale il tasso di natalità 2020 è crollato del 28% rispetto all’inizio del millennio, che si traduce in circa 125.550 nuovi nati in meno nell’arco dell’anno. Il calo è cominciato nel 2008, ma la pandemia lo ha aggravato, tanto che nel 2021 sarebbero sparite altre 10.500 culle per un totale di circa 136mila: già a gennaio dello scorso anno, per esempio, sono stati registrati quasi 5.000 nati in meno (-13,6%) rispetto allo stesso mese del 2020.
Rispetto a inizio secolo il trend è più evidente soprattutto al Sud, dove la flessione è iniziata prima. Oltre alla denatalità, ci si mette anche l'emigrazione, con comuni piccoli e medi che, anno dopo anno, si svuotano sempre di più.