anche se sorprende fino ad un certo punto, è la sostanziale incorporazione all'interno di Diventerà Bellissima (la lista creata da Nello Musumeci in occasione delle Regionali del 2017) del gruppo parlamentare all'ARS di Attiva Sicilia, quello composto dai dissidenti del Movimento 5 Stelle e di cui fa parte anche il deputato saccense Matteo Mangiacavallo. È, questo, uno dei passaggi successivi alla recente incoronazione dell'attuale presidente della Regione da parte di Giorgia Meloni, che ha avvisato i naviganti (a partire da Gianfranco Micciché) che Musumeci sarà il candidato del suo partito alla presidenza anche alle prossime elezioni.
La questione naturalmente a cascata assume un rilievo anche a Sciacca, con gli occhi puntati sulle prossime amministrative. Matteo Mangiacavallo (che pur non stracciandosi le vesti dalla gioia per l'operazione palermitana la sostiene lealmente) fino a questo momento non ha preso parte alle trattative politiche tuttora in corso in città. Si sa però che Diventerà Bellissima è uno dei soggetti politici al tavolo della discussione all'interno del centrodestra. A rappresentarla fino ad oggi è stato l'ex assessore Silvio Caracappa. Non è un mistero che da tempo si ipotizza una possibile candidatura a sindaco del deputato regionale ex grillino. Un'ipotesi che circolava già prima che Mangiacavallo lasciasse il mondo pentastellato e che, evidentemente, possiede ancora ogni legittimità possibile per continuare a circolare.
Ma il punto centrale del negoziato dentro il centrodestra rimane però quello di una coalizione alle prese con l'identità con la quale presentarsi alle elezioni. Ieri c'è stata un'altra riunione tra rappresentanti di partito e promotori civici, con i primi che vogliono presentarsi alle elezioni con il proprio simbolo, e con i secondi che al contrario pongono una pregiudiziale nettissima sulla predetta prospettiva. Un incontro quello di ieri che sembra essersi risolto con l'ennesimo nulla di fatto. Sciacca Venti Ventidue continua a puntare i piedi, subordinando la propria presenza in un eventuale schieramento ad una sua natura esclusivamente civica. Perché il gruppo composto dai tre ex assessori Bellanca, Mandracchia e Settecasi, è nato così e così vuole procedere. La sensazione prevalente è che nessuno sia disponibile a fare passi indietro. Lo "sciogliete le righe" sembra dunque dietro l'angolo. Ma il rischio è una frattura insanabile dentro lo schieramento. Perché non è solo Sciacca Venti Ventidue a puntare su un'operazione civica. E così Fratelli d'Italia potrebbe correre da sola, tutt'al più con Diventerà Bellissima. Resta più o meno un mistero il motivo per il quale Forza Italia continui ad essere fuori dal confronto in atto nel centrodestra, malgrado anche il coordinatore Mario Turturici ritenga che al simbolo non si debba rinunciare. Non è un segreto che il fronte si sia spaccato dopo che ancora una volta Fabrizio Di Paola è stato scavalcato dall'operazione politica che ha visto la nomina di Turturici a coordinatore cittadino e l'ingresso tra i berlusconiani di Nuccio Cusumano. In politica non c'è mai nulla di definitivo, eppure i retroscena indicano come possibilità ragionevolmente più agevole un'alleanza Pd-Forza Italia che un ritorno dei forzisti nel centrodestra saccense. Su quale nome non è dato sapere.
E mentre le anime centriste guardano a tutti gli scenari possibili e immaginabili, i promotori delle liste civiche vogliono andare avanti con un progetto a parte, non escludendo convergenze con altri, a partire da Ignazio Messina e Michele Ferrara, le cui annunciate candidature hanno però generato più di qualche malcontento tra i potenziali alleati. Ma se sia Messina che Ferrara hanno puntato sul progetto civico, questa può essere considerata una base di partenza significativa. Sta osservando l'evolversi delle trattative Fabio Termine. A cui si sa che Messina guarda con attenzione per dar vita ad un progetto unitario, ma anche a Termine non sarebbe piaciuta la fuga in avanti dell'ex sindaco, disposto a discutere con tutti ma dal presupposto che lui è il candidato.