Siciliana, l'Irfis e il Credito Sportivo. Obiettivo: promuovere, valorizzare e rilanciare il patrimonio culturale siciliano che, a causa della pandemia, per forza di cose, ha subito una contrazione relativamente ai numeri delle presenze turistiche. Si inizia con un budget di 50 milioni di euro per mutui finalizzati ad investimenti di rilancio del patrimonio culturale dell'Isola. L’accordo tra Regione, Irfis e Credito Sportivo rafforzerà l’impegno comune, nei rispettivi ruoli, per migliorare l’offerta di cultura in tutte le sue forme, attraverso interventi dedicati alle infrastrutture culturali materiali e immateriali della Sicilia. Grazie al “Fondo per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano” ed ai relativi strumenti finanziari messi a disposizione dal ministero della Cultura, anche nella Regione Siciliana aumenteranno le opportunità di rendere i luoghi culturali più decorosi, sicuri, sostenibili e accessibili, intervenendo pure sui contenuti e sulla loro digitalizzazione.
Lo scopo è quello di favorire l'accesso al credito a tutti coloro che desiderano investire nella tutela e nella promozione dei beni storici, culturali e artistici siciliani, portando avanti la sinergia d'intenti tra pubblico e privato. Si potrà lavorare più facilmente, per esempio, su tanti immobili e beni storici vincolati, per il loro ripristino infrastrutturale, e sui tesori presenti pure nelle piccole isole siciliane. Soddisfatti per l'iniziativa intrapresa il Presidente della Regione Nello Musumeci, il Presidente dell'Irfis Giacomo Gargano e il Presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo Andrea Abodi.
La convenzione, con validità triennale, prevede uno stanziamento di un primo plafond di 50 milioni di euro da parte del Credito Sportivo, per la concessione di finanziamenti finalizzati a investimenti relativi alla tutela e alla valorizzazione di luoghi e immobili destinati ad attività culturali, e di beni storici vincolati. Particolare importanza sarà riservata ai temi dell'efficienza energetica, dell'abbattimento delle barriere architettoniche, della messa a norma e in sicurezza degli edifici e dell'implementazione tecnologica delle infrastrutture; e la concessione di un contributo in conto interessi del 2 per cento, a valere sul “Fondo per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale”.