"È fondamentale che le strutture vengano distribuite sul territorio
con la massima attenzione, a seconda della densità rispetto alla popolazione e in relazione alle caratteristiche orografiche". Così oggi il senatore pentastellato Rino Marinello dice la sua sul piano per la realizzazione di strutture sanitarie (case e ospedali di comunità, centrali operative territoriali e potenziamento della telemedicina e così via). I finanziamenti necessari verranno attinti dal Pnrr. Il tema è stato al centro del dibattito nei giorni scorsi dopo le polemiche sul piano da 800 milioni di euro annunciato per la Sicilia dall'assessore Ruggero Razza, per una vicenda che lo ha costretto a fornire chiarimenti sostanziali alla commissione Salute dell'Ars presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo. Oggi Rino Marinello esalta il piano di investimenti, definendo il tutto "una straordinaria possibilità per l'Italia in tutti i settori, nella Sanità in particolar modo, con una serie di grandi interventi che andranno a cambiare l'assistenza sanitaria verso i cittadini. Marinello fa notare che le Regioni avranno il ruolo più importante, e sarà necessario da parte delle amministrazioni regionali una scelta attenta e responsabile. Evidentemente non sono sfuggite al parlamentare saccense le preoccupazioni di qualche sindaco. A partire da Francesca Valenti, che si è lamentata per la decisione di destinare a Sciacca appena una casa della comunità,
accusando il governo regionale di continuare a considerare la sanità sul nostro territorio ancora "agrigentocentrica". Un piano da 16 case di comunità nella fattispecie ad Agrigento, Aragona, Bivona, Canicattì, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Favara, Licata, Menfi, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Ribera, Sciacca. Tre invece gli Ospedali di Comunità: ancora Agrigento, Bivona e Santa Margherita Belìce; quattro, infine, le Centrali operative territoriali: ancora una volta Agrigento, Canicattì, Licata e Ribera. Della distribuzione di queste risorse si è lamentato anche il deputato regionale Michele Catanzaro. Al momento siamo fermi all'impegno di Ruggero Razza di rivedere il piano. Nel quadro sostanziale, in ogni caso, secondo il senatore Rino Marinello considera fondamentale precisare che all'esecutivo il Parlamento ha chiesto di imprimere una svolta nella direzione di potenziare la Medicina territoriale, da lui definita quella più vicina ai reali bisogni della comunità. Le case di comunità in tutto saranno 1.350: luoghi visibili e facilmente raggiungibili, distribuiti capillarmente sul territorio. Case di comunità che saranno caratterizzate da multidisciplinarietà e multiprofessionalità, con servizi diagnostici primari e punti prelievi, screening e vaccinazioni: ospedali di comunità che saranno strutture residenziali in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata e riservati a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio sanitari; le centrali operative territoriali invece rappresenteranno strutture che prenderanno in carico le segnalazioni non urgenti di assistiti fragili a livello distrettuale da parte di vari operatori per l’accesso guidato, nella rete di servizi territoriali e in dimissione protetta ospedaliera, all’assistenza domiciliare integrata, semiresidenziale e residenziale e nei passaggi tra luoghi di cura diversi. Lo sviluppo della Telemedicina e dell'assistenza remota è poi un punto su cui si guarda con grande attenzione. Ma Rino Marinello ribadisce infine la sua battaglia per l'istituzione della figura dell'infermiere di famiglia, per il cui disegno di legge è il primo frimatario, con l'obiettivo di rendere questa professione figura centrale della medicina territoriale, vero perno tra il paziente e il medico di famiglia. Saranno ingenti i fondi che saranno impegnati nei prossimi anni, e certamente a tutti i livelli - conclude Marinello - dovremo monitorare con attenzione le varie fasi".