e gli autonomisti di Mpa in rotta col governatore Nello Musumeci e tentare di allargare il campo delle alleanze per le regionali d'autunno e le amministrative di primavera soprattutto perché il fronte tra i Dem e il M5s comincia a essere stretto per i dissidi interni al movimento. E' con questo spirito, che il segretario del Pd in Sicilia, Anthony Barbagallo, sta dialogando con Gianfranco Miccichè, che deve gestire tra l'altro lo scontro interno al partito esploso ieri sera dopo le dichiarazioni di Musumeci, con il leader azzurro a capo di un gruppo ostile alla ricandidatura del presidente della Regione e un altro pezzo invece che spinge per mantenere il sostegno al governatore, capeggiato dagli assessori forzisti che siedono nella giunta. "Abbiamo riunito la segreteria regionale del Pd dieci giorni fa e abbiamo condiviso la necessità di allargare il campo - dice Barbagallo all'ANSA - Con Miccichè ci parliamo e vediamo ogni giorno, ci siamo visti ieri a pranzo, ci siamo visti l'altro ieri e ci vedremo anche oggi. Non rientra neppure nel campo delle indiscrezioni che c'è un accordo Pd e Forza Italia, il tema è un altro: c'è una parte del centrodestra che si sta spaccando. E stiamo ragionando se ci sono compatibilità, il percorso è difficile".
Quello che sta succedendo a Palermo si inquadra in un'ipotesi che più di una volta il nostro Telegiornale ha avanzato nell'ambito del dibattito pre elettorale di Sciacca. Se Barbagallo e Micciché stanno discutendo sul futuro delle alleanze per le prossime regionali, è possibile che anche a Sciacca Pd e Forza Italia possano discutere delle prossime amministrative, creando un cartello il più robusto possibile per contrastare le insofferenze nei rispettivi confronti sia da parte del centrosinistra che da parte del centrodestra. E dunque, così come a Palermo si parlano Barbagallo e Micciché, a Sciacca potrebbero cominciare a parlarsi anche Catanzaro e Turturici.