Secondo gli ultimi dati, aggiornati al 6 febbraio scorso, il 99% di docenti e personale Ata, su una platea di oltre 135 mila unità, ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il 96,8% si è sottoposto al ciclo vaccinale completo e, all’interno di quest’ultima fascia, ben il 99% ha ricevuto la terza dose. In costante crescita anche il numero di bambini fra i 5 e gli 11 anni sottoposti ad almeno una dose di vaccino: 84.031 unità, pari al 26,69% degli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia ed elementari. Inoltre, per la fascia compresa tra i 12 ed i 19 anni, la percentuale di vaccinati con almeno una dose si attesta al 70,48%. «Sono dati confortanti che restituiscono alle comunità educative e alle famiglie maggiore serenità, anche alla luce delle nuove regole nazionali per la gestione dei casi covid nelle scuole – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, Roberto Lagalla - Agli studenti potrà essere garantita maggiore continuità scolastica in presenza, indispensabile per riprendere le fila di un processo educativo reso difficile dal lungo ricorso alla Dad e per contrastare i disagi psicologici causati dal lockdown, oltre che da ripetute quarantene. Servirà, prosegue Lagalla, rafforzare la collaborazione tra docenti e famiglie, per aiutare bambini e ragazzi a superare questo momento e, al contempo, intensificare la campagna vaccinale soprattutto all’interno delle scuole. Sebbene l’andamento dei contagi sia in netto miglioramento, la situazione sanitaria impone comunque una scrupolosa vigilanza sia da parte delle autorità sanitarie sia da parte dei dirigenti scolastici», conclude l'assessore regionale all'istruzione. I dati relativi ai vaccinati nelle scuole, grazie anche alle vaccinazioni di prossimità a cura delle Asp provinciali in corso presso molti istituti dell’isola, potranno ulteriormente migliorare nelle prossime settimane. Infatti, la semplificazione delle procedure di gestione dei contagi in ambito scolastico, indotta dalle nuove norme nazionali, e, in particolare, la rimodulazione delle modalità di svolgimento della quarantena nei soggetti asintomatici, nonché l’incremento dei soggetti vaccinati, comportano un minore ricorso alla somministrazione di tamponi, permettendo così alle Usca di intensificare le campagne di vaccinazione.