di somministrazione dei tamponi rapidi in tutta Italia sospesi dai carabinieri del comando Tutela della salute, nell'ambito di un'operazione condotta per verificare la regolarità delle procedure. In particolare, presso l'attività sospesa, i carabinieri ritengono di avere appurato che i pazienti da sottoporre a tampone rapido venivano accettati senza l’adozione di corrette procedure di identificazione e registrazione nella piattaforma informatica regionale. A livello nazionale sono numerose le irregolarità accertate. In provincia di Reggio Calabria le sanzioni hanno riguardato 5 farmacie, due delle quali avevano allestito come luoghi di attività un androne condominiale e un appartamento. Riscontrate anche situazioni di promiscuità tra soggetti destinatari di test rapidi e i restanti clienti. La sospensione del laboratorio di Castelvetrano è stato l'unico provvedimento adottato in Sicilia. Altri provvedimenti sono stati assunti in Molise, Sardegna, Lombardia, Puglia, Campania, Lazio e Friuli Venezia Giulia. Tra le irregolarità accertate perfino la mancanza della necessaria autorizzazione ad effettuare i test.