Resilienza e Zone Franche Montane. Queste le richieste del sindaco di Alessandria della Rocca Giovanna Bubello per permettere la sopravvivenza dei piccoli Comuni dell'entroterra, sempre più svuotati dall'emigrazione e dalla disoccupazione. Il primo cittadino ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Premier Mario Draghi, al Governatore Nello Musumeci e alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen affinché si apra un serio confronto politico sui veri problemi che vanno affrontati in fretta per porre in essere politiche di contro-esodo. La questione, seppur posta dal sindaco di Alessandria della Rocca, riguarda, allo stesso tempo, tutti i piccoli centri abitati della provincia di Agrigento, alle prese con una crisi economica accentuata dalla pandemia. Giovanna Bubello parla apertamente di “comunità che rischia di estinguersi”. “Attualmente, quando piove, - scrive il sindaco - siamo isolati ed emarginati per la impraticabilità” delle relative strade provinciali di collegamento.
“Se non si realizzano le infrastrutture, quale politica di coesione economico-sociale si vuole realizzare per le aree ultra-marginali? Quali pari opportunità si vogliono dare ai giovani agricoltori, alle piccole imprese, che di certo non riescono più a sopportare i costi aggiuntivi dell'isolamento geografico? Questo sud del sud, quale vantaggio trarrà dalla realizzazione del PNRR? E dai fondi Europei? Una cosa è certa: noi non abbiamo negli organici le competenze necessarie per progettare ed eseguire le opere infrastrutturali, il mio Comune, come tanti altri, senza parco progetti sarà escluso da queste nuove opportunità”.
E ancora: “Da anni, i Sindaci dei Comuni delle aree montane della Sicilia chiedono la fiscalità di sviluppo per creare impresa e lavoro. Anche per le Zone Franche Montane, nonostante una legge voto e un disegno di legge che giace in Parlamento, assistiamo ad un rimbalzo di responsabilità tra Roma e Palermo”. Giovanna Bubello chiude la lettera con un'amara considerazione: “Dinanzi alla mancata soluzione di questi problemi, sento il dovere di dire la verità circa le conseguenze disastrose per la sopravvivenza e il futuro dei nostri comuni”.
Con riferimento alle Zone Franche Montane, da oltre tre anni, si assiste unicamente a promesse, senza giungere a nulla di concreto. I piccoli borghi possono ripartire soltanto attraverso il diritto alla salute, i collegamenti stradali e la fiscalità di sviluppo, tutte cose che, di conseguenza, porterebbero occupazione e rilancio turistico. Si decida, insomma, se condannare queste comunità definitivamente alla diaspora.