Si teme che sarà più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica, in quanto i costi non sono più sostenibili. È la denuncia del mondo Autotrasporti di Confartigianato, che viene rilanciata dal presidente regionale siciliano, Salvatore Di Piazza. Un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese dove oltre l’80% delle merci viaggia su gomma e che non si è mai fermato, neanche nelle fasi peggiori della pandemia, durante il primo lockdown, continuando a viaggiare e garantendo costantemente l’approvvigionamento dei beni primari. Adesso le imprese dell’autotrasporto sono state investite da un ciclone spaventoso, evidenzia Confartigianato Sicilia, in primis per l’aumento dei carburanti, ma anche per il costo dei pneumatici e l’aumento dell’ad-blue, senza considerare le pesanti ricadute dovute al caro energia e ai costi delle autostrade. Il tutto aggravato da una rete viaria, quella siciliana, tra le più disastrate. “I nostri autotrasportatori – denuncia Confartigianato– subiscono da un anno e mezzo il rincaro dei carburanti. Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora il carburante più diffuso, ma anche l’additivo Ad-Blue per i veicoli più moderni e il gas naturale liquefatto. Aumenti che ricadono interamente sui già scarsi margini di profitto delle imprese del trasporto”. Nell’arco dell’ultimo anno, il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi, a livello nazionale, pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima.
A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori, Confartigianato Trasporti Sicilia sollecita provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese.
Una situazione che oltre al settore dell’autotrasporto sta travolgendo anche la pesca e l’agricoltura che sollecitano interventi immediati da parte del Governo, a cominciare dalla riduzione del peso di accise e Iva sui carburanti.