Tra queti c'è anche il comparto della pesca, che dopo l'emergenza Covid è precipitata in un preoccupante stato di crisi. A cui si aggiunge, adesso, dalla metà del 2021, anche il problema del costo sempre più elevato del gasoli, che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli preoccupanti e che continua ogni giorno a far segnare nuovi record, costringendo le imprese di pesca ad arrancarsi e talvolta a fermarsi. Il sindacato Ugl ha preso posizione sull'argomento, parlando con il suo responsabile regionale Giuseppe Messina, di crisi irreversibile: "O si interviene o sarà la fine". L'Ugl ha predisposto una proposta di legge regionale indirizzata ai parlamentari all'Ars, evidenziando che con l’ulteriore aumento del 60 per cento rispetto all’anno 2021 del costo del gasolio la pesca rischia di diventare improduttiva, e di generare effetti negativi ancora per molti mesi. A rischio 7.000 posti di lavoro. L'Ugl ha chiesto un incontro a Nello Musumeci parlando di situazione non più sostenibile. L'Ugl propone aiuti al settore per sostenere le ragioni della categoria e contrastare con immediatezza la crisi irreversibile in cui è precipitato il settore della pesca in Sicilia - conclude Messina - perchè non c’è più tempo da perdere e auspichiamo che anche il parlamento siciliano nella sua interezza trovi l’unità sui provvedimenti legislativi necessari a salvare la storica attività primaria dell'Isola.