e il pool di sostituti composto da Antonella Pandolfi, Paola Vetro e Sara Varazzi - hanno chiesto, al gip, il rinvio a giudizio di 47 indagati nell'ambito dell'operazione "Waterloo" della Dia, Guardia di finanza e Carabinieri e che sostiene come professionisti, politici, istituzioni e forze dell'ordine fossero - secondo l'accusa - asserviti a Girgenti Acque (la società che si occupava della gestione del servizio idrico nell'Agrigentino) in cambio di favori e posti di lavoro per familiari, amici e amanti. Il pool di pm non arretra rispetto all'impostazione originaria che ha portato, sette mesi fa, ai fermi di 8 persone. Fermi che però non superarono il vaglio di gip e tribunale del riesame che rimise tutti in libertà.
L'inchiesta "Waterloo" ruota attorno alla figura dell'imprenditore Marco Campione, ex presidente e "dominus" di Girgenti Acque, al quale si contesta di avere messo in piedi un sistema di corruzione a tutti livelli. Oltre al sessantenne imprenditore, titolare di una catena di aziende che operano nel commercio di diversi settori, erano finiti in carcere altri 7 collaboratori. Nella lista dei 47 indagati a cui è stato notificato l'avviso di fine inchiesta ci sono i vertici di Girgenti Acque prima del commissariamento, (avvenuto nel novembre del 2018) politici, professionisti, forze dell'ordine, l'ex prefetto Nicola Diomede, accusato di avere “salvato” Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia, e il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta l'accusa di finanziamento illecito al partito. Fra i reati contestati: l'associazione a delinquere, il concorso esterno, l'abuso di ufficio e la truffa. Sotto inchiesta anche Giovanni Pitruzzella, avvocato generale presso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, al quale si contesta il concorso esterno in associazione a delinquere.
Secondo i pm, in particolare, nel 2014, quando era a capo dell’autorità della concorrenza, fra le altre cose avrebbe esercitato delle ingerenze indebite per consentire a Campione l’approvazione delle nuove tariffe da parte dell’autorità per il servizio idrico. Aumento delle tariffe che l’ex presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, accusato di corruzione, avrebbe barattato in cambio di un alcuni contratti di lavoro per i figli alle dipendenze di Girgenti Acque e Hydortecne.