la città di Sciacca ha dunque saltato un altro turno, il secondo consecutivo (il terzo sostanziale dopo la tragedia di due anni fa della morte del piccolo Salvatore avvenuta la prima sera di show). E così, ventiquattro mesi dopo l'inizio della pandemia, e peraltro in mezzo ai timori mondiali legati al drammatico momento bellico tuttora in corso in Ucraina, la città ha dovuto ancora una volta fare a meno della sua festa più importante. E tuttavia, buona parte del popolo del Carnevale ha voluto festeggiare lo stesso. Lo ha fatto ricorrendo alle tradizioni gastronomiche (tra chiacchiere e ragù di maiale) ma anche a feste private, spettacoli musicali all'interno di qualche locale pubblico ed happening in qualche comune vicino. È stato il caso di Salemi, dove l'associazione Excelencia ha organizzato una serata in piazza con Nanà Gulino, autore di tanti inni di Carnevale, il Dj Amedeo Ardagna e gruppi mascherati che hanno ballato sulle coreografie di Roberto Giglio.
Programmare un'edizione regolare della festa (ricordiamo che il concorso del 2020 si è potuto concludere solo alla fine del 2021) richiedeva una programmazione che probabilmente i numeri della quarta ondata del Covid non potevano permettere. Complimenti ai preditori del futuro (ora che i casi stanno calando naturalmente ce ne sono a bizzeffe e tutti bravissimi), ma non può essere dimenticato che siamo reduci oltretutto da una raffica di appuntamenti pubblici (non parliamo solo di carnevale) che pure erano stati fissati per poi essere costretti a revocare per ragioni sanitarie. In ogni caso l'assessore Sino Caracappa è stato e continua ad essere a strettissimo contatto con le maestranze per un evento specifico (ma naturalmente diverso dal solito) che si punta ad organizzare da aprile per quattro fine settimane dentro la villa comunale. Maestranze che stanno lavorando proprio per quell'appuntamento. E nella stessa Acireale i carri allegorici sfileranno solo in primavera, mentre il periodo del calendario tradizionale si è caratterizzato per una serie di iniziative contenute nell'ambito delle restrizioni sanitarie. Infilare Viareggio in un ambito di polemiche è inopportuno perché, al netto di tutto, a Viareggio alla sfilata si assiste seduti in tribuna e al costo di un ticket d'ingresso che dovrebbe fare come minimo impallidire chi ha avuto il coraggio di lamentarsi per i 2 euro al giorno che erano stati fissati due anni fa.
Torniamo al Carnevale di Sciacca 2022. Sperando che non dovremo leccarci a lungo le ferite della pandemia, confidando che il Covid si trasformi prima o poi in fenomeno endemico, si guarda come detto alla primavera. L'idea è quella di uno spettacolo all'interno della villa "Scaturro" con installazioni fisse di cartapesta (senza carri né trattori) ma con i manufatti in movimento e con uno spettacolo a disposizione di un pubblico che dovrebbe prendere posto in una tribuna. Sarà un Carnevale diverso, non c'è dubbio. In attesa di tempi migliori. I venti di guerra caratterizzarono un altro Carnevale di Sciacca. Quello del 1991. In pieno conflitto nel Golfo, la festa slittò di due mesi, svolgendosi ad aprile. Trentun anni dopo si sta verificando la stessa cosa, sebbene da presupposti completamente diversi. E nessuno può negare che la riproposizione del Carnevale in centro storico non è una cosa così scontata, quello che è accaduto due anni fa è uno spartiacque, e non è certamente questione di sito più suggestivo o di tradizione da salvaguardare, tra tifosi a favore o detrattori contro. Non trascurando che quello che sta accadendo nell'Est europeo è gravissimo, e ben poco c'è da festeggiare. Ma confidando nelle distensioni internazionali, la vita deve comunque andare avanti, soprattutto nell'interesse dei nostri ragazzi, che stanno perdendo (e rischiano di non recuperare più) alcuni degli anni migliori della loro vita.