Un 2 marzo che ha raccolto le preghiere dei cittadini di tutto il mondo nella speranza che il conflitto attualmente in atto in Ucraina per mano russa possa cessare. Così anche a Menfi si sono raccolti in piazza i cittadini del piccolo comune belicino, uniti nella preghiera animata dall'arciprete, Don Alessandro Di Fede. Presenti tutte le autorità cittadine, dal sindaco Marilena Mauceri agli altri amministratori comunali, alle forze dell'ordine, associazioni, studenti, singoli cittadini, stretti attorno a Tatiana, una giovane ragazza ucraina fuggita dal suo Paese sconvolto dalla guerra ed adesso ospite della comunità di Menfi. Il suo racconto è stato il momento più toccante della cerimonia, la testimonianza diretta di quegli orrori a cui nessuno, più, si aspettava di dover viere. E l'iniziativa di ieri avrà anche un seguito. Il consiglio comunale di Menfi, nella sua totalità, deprecando la guerra e condannando l’invasione russa ai danni dell’Ucraina, ha sottoscritto una delibera, la cui prima firmataria è Valentina Sutera, con l'obiettivo di chiedere al Sindaco, alla Giunta ed ai rappresentanti del territorio, di farsi portavoce e sollecitare il Governo nazionale ad attivare qualsiasi sforzo diplomatico che possa porre fine al conflitto e, così, contenere le gravissime ripercussioni sociali ed economiche che vi saranno anche nel nostro Paese.
Analoga iniziativa si è svolta ieri a Ribera, dove oltre un centinaio di cittadini hanno sfidato le basse temperature e si sono riuniti in piazza Giovanni XXIII, davanti la chiesa madre, per manifestare la propria solidarietà al popolo ucraino. Vi hanno preso parte con candele, cartelloni, una bandiera e con i nastrini colore, giallo-blu, dell’Ucraina, le autorità amministrative, che hanno promosso l’incontro, tanti giovani, scout compresi, ed i fedeli della comunità religiosa che hanno intonato il più noto brano, contro la guerra, di Gianni Morandi. Il sindaco Matteo Ruvolo, oltre ad esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie colpite dai bombardamenti della Russia a nome personale e di tutta la città di Ribera, ha anche annunciato di voler dare un aiuto concreto al popolo ucraino, contattando personalmente alcune famiglie riberesi che hanno delle case sfitte affinchè possano dare rifiugio a cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Commovente, infine, l’intervento dell’arciprete della città, don Giuseppe Argento, che invitando a dire no alla guerra, ha voluto ricordare gli aspetti deleteri di qualsiasi conflitto, compreso quello in atto, a partire dalle ripercussioni su bambini, donne ed anziani, le fasce più deboli e vulnerabili di ciascuna società, minacciati dalle bombe e che provano, attraverso la fuga dalla loro terra, a lottare per la propria vita.