Con un'accelerazione inattesa
è stato ufficialmente varato ieri sera nella casa di campagna di Ignazio Messina, l'accordo politico attorno alla sua candidatura a sindaco, quella annunciata a fine gennaio nella conferenza stampa in piazza Scandaliato. A dire sì e a formalizzare l'adesione al progetto sono state Sciacca 2022 (associazione presieduta da Irene Pumilia e che fa riferimento ai 3 ex assessori di Francesca Valenti, ovverosia Bellanca, Mandracchia e Settecasi), la lista Onda di Carmelo Pullara (da lui rappresentato dall'avvocato Carmela Santangelo e dal segretario cittadino della Lega Segreto) e la lista Sciacca Terme Rinasce, quella ispirata dall'omonima associazione diretta dal chirurgo Carmelo Sciumè e per la quale, lo stesso giorno nel quale Messina aveva annunciato la sua discesa in campo, aveva dichiarato la propria candidatura anche Michele Ferrara. Il quale, evidentemente, ha accettato di compiere un passo indietro. Un accordo che era nell'aria, raggiunto alla seconda riunione, ancorché al culmine di una raffica di interlocuzioni e colloqui telefonici. Le liste a sostegno di Messina al momento saranno 4. La quarta sarà la "Lista Messina", che si ripresenta dunque per la terza volta.
Tra qualche giorno le singole liste convocheranno una conferenza stampa per fornire tutti i dettagli dell'accordo. Nel frattempo è stato diramato un comunicato, che attribuisce a quella che viene definita "la gravissima situazione sociale, culturale ed economica che la città di Sciacca attraversa la necessità di costituire un 'Patto per Sciacca', sottoscritto - si legge testualmente - al fine di dare vita ad una coalizione politica, coesa e determinata, aperta ed inclusiva, che ha l'obiettivo di realizzare un nuovo corso politico per la città, attraverso scelte condivise ed innovative".
I protagonisti fanno sapere di ritenere che quella di Ignazio Messina sia la figura più idonea a rappresentare le esigenze del momento e a fornire le dovute risposte ai cittadini. Obiettivo: porre rimedio alle emergenze cittadine attraverso un gruppo di lavoro competente ed altamente qualificato, in grado di fornire soluzioni ai problemi evidenziati e di ridare fiducia alla città per un futuro ricco di nuove prospettive di sviluppo e a proiettare Sciacca nel futuro come città turistica, moderna e sostenibile.
Ancora una volta, nel giorno della manifestazione di Mizzica a San Michele, Messina si è ripreso la scena. Dopo essere stato il primo ad annunciare la sua candidatura, adesso il suo progetto è definito. Anche se si parla di coalizione aperta ed inclusiva. Evidentemente significa che si è pronti ad accettare eventuali ulteriori adesioni, pur con i distinguo del caso, che sono quelli che (per dire) hanno Sciacca 2022 a fare questa scelta, imponendosi di rifuggire da progetti con compagni di viaggio a dir poco indesiderati.
E mentre Mizzica si presenterà al voto in coalizione con il Movimento 5 Stelle (probabilmente con 3 liste a sostegno di Fabio Termine), nel centrodestra il quadro non si è ancora definito. Al momento le liste sono quelle note: Fratelli d'Italia, Diventerà Bellissima, Udc, Mpa e Sciacca al Centro. Sembra prendere sempre più quota la possibile candidatura del deputato regionale Matteo Mangiacavallo. L'alternativa potrebbe essere Salvatore Monte, che però ambiva a un progetto diverso, meno caratterizzato politicamente e che fosse più civico.
Le mosse delle altre coalizioni potrebbero generare anche qualche cambiamento. C'è da fare i conti infatti con la costruzione del progetto attorno alla possibile candidatura di Carmelo Burgio. Su di lui l'interesse del Pd, del gruppo di Leu e della componente Cusumaniana di Forza Italia. Non escludono, questi soggetti, un orientamento di massima a presentarsi con un simbolo civico, nel tentativo di costituire il celebre "campo largo". Per riuscirci è necessario l'apporto di qualche altra lista, più o meno civica, magari con un ipotetico riposizionamento da parte di qualche gruppo tuttora presente in altre coalizioni, come Mpa e Sciacca al Centro. Questi due ultimi soggetti hanno deciso di condividere le scelte, nel solco di un'intesa politica tra Roberto Di Mauro e Fabrizio Di Paola. Qualsiasi ipotesi in campo va considerata al netto di veti incrociati oggettivi, come quelli che potrebbero impedire a Fabrizio Di Paola di condividere una coalizione con Forza Italia, dopo l'ennesimo smacco che gli è stato inflitto. E a proposito di questo va detto anche che nel centrodestra c'è chi non riesce ancora a capire perché la coalizione debba fare a meno proprio dei forzisti.
A parte Ignazio Messina e Fabio Termine il resto del panorama al momento non offre ancora certezze. E gli scenari sono ancora tutti da definire.