proposta dall'Arcidiocesi di Agrigento in sinergia con i Comuni del territorio. Dallo scorso 4 marzo fino ad oggi, la camicia insanguinata del “Giudice ragazzino”, quella che indossava nel giorno del suo barbaro assassinio per mano della Stidda, è stata portata, nell'ordine, a Burgio, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Calamonaci e oggi a Ribera.
Diversi i momenti di preghiera, le celebrazioni eucaristiche, le adorazioni, animate dalle parrocchie locali e dai ragazzini del catechismo, che si sono tenute all'interno delle varie Chiese Madri, coordinate da don Gero Manganello, in collaborazione con gli Arcipreti dei diversi Comuni. Ad accogliere la reliquia e presenziare ai molteplici momenti solenni i sindaci Francesco Matinella per Burgio, Domenico Balsamo per Villafranca, Salvatore Dazzo per Lucca, Pino Spinelli per Calamonaci e Matteo Ruvolo per Ribera. Tra gli altri, particolarmente sentito il momento di preghiera a Burgio dove la reliquia è stata condotta all'interno dell'Aula Consiliare del piccolo comune montano, già da tempo dedicata proprio al martire Rosario Livatino, alla presenza del sindaco, dell'amministrazione comunale e di alcuni consiglieri.
Ieri mattina, invece, appuntamento con i piccoli studenti dell'Istituto comprensivo “Roncalli”, con la preziosa reliquia che è stata condotta all'interno dei plessi scolastici di Burgio, Villafranca e Lucca dove, alla presenza del preside Vito Ferrantelli, del personale docente e dei sindaci, sono stati proposti alcuni momenti di riflessione, di preghiera, momenti musicali e sono stati mostrati i lavori che sono stati realizzati dagli studenti nel corso delle ultime settimane, proprio per prepararsi a questo importante appuntamento. Ieri pomeriggio, dopo un ulteriore passaggio e permanenza a Calamonaci, la reliquia, da oggi e fino al prossimo venerdì 11 marzo, si trova a Ribera, accolta dalla comunità dei fedeli, dal sindaco Matteo Ruvolo e dagli studenti; oggi, per esempio, quelli dell'istituto comprensivo “Crispi” del plesso Cufalo, seguiti dal dirigente scolastico Emanuele Giordano.
Come si ricorderà, il giudice Rosario Angelo Livatino è stato freddato dalla criminalità organizzata il 21 settembre 1990 ad Agrigento. Dopo un infinito processo canonico, è stato beatificato, martire in odium fidei, con cerimonia che si è tenuta lo scorso 9 maggio 2021 presso la Cattedrale di Agrigento. La sua ricorrenza si celebra, ogni anno, il 29 ottobre. Secondo i pentiti, le ultime parole, pronunciate dal giudice prima di morire e dinanzi ai suoi carnefici, sarebbero state: “che cosa vi ho fatto?”