si lavora alla elaborazione delle graduatorie da cui attingere per l'assunzione di personale medico. Obiettivo: rinfoltire i reparti dei vari ospedali del territorio. E qui a Sciacca sappiamo bene quanto questo sia necessario. Reclutamento di dirigenti medici già programmato dunque in vari reparti: dalla Medicina interna alla Nefrologia, Chirurgia vascolare, Anatomia patologica, Ortopedia e Farmacia. Serve anche un dirigente medico Veterinario. Il punto è che si tratta ancora di graduatorie tutte per immissioni in servizio con contratti a tempo determinato. Le uniche assunzioni a tempo indeterminato al momento riguardano infatti appena cinque medici radiologi, la sola graduatoria al momento esistente. La spiegazione perché altre ASP riescono in questo intento e ad Agrigento invece questo non sia possibile è legata alla questione ormai nota: che quando si potevano fare i concorsi qui non si sono fatti, mentre altrove sì. E dunque ci sono le graduatorie disponibili. Una litania che abbiamo ormai imparato tutti a memoria. Il punto è che il via libera alla rete ospedaliera, e la battaglia per il riconoscimento di Sciacca e Ribera come “Spoke”, avevano un po' illuso il territorio che da un momento all'altro la situazione potesse finalmente migliorare. E invece ogni giorno raccontiamo la stessa storia, quella di una sanità pubblica che continua ad essere abbandonata a se stessa, in un clima nel quale comunque le risorse umane disponibili danno il meglio che possono rispetto ad una condizione generale nella quale l'area di emergenza del Giovanni Paolo II continua ad essere una bolgia infernale, i singoli reparti non sono in grado di fornire fronteggiare le richieste dei pazienti, visto che trovare un posto letto disponibile è ormai una autentica caccia al tesoro. Per non parlare delle carenze di personale, della vicenda dell'ortopedia e del medico in pensione che era disponibile a tornare in corsia (vicenda scoppiata nelle settimane scorse e denunciata dal Tribunale dei diritti del malato), di uno dei due oncologi che dopo tredici anni non accetta più di lavorare con contratto a tempo determinato e che dunque ha già deciso di andare a lavorare a Catania. Per non parlare degli ascensori e del parcheggio al buio, di una struttura ospedaliera che la stessa comunità fatica a difendere, dove molti cittadini protestano solo dopo che per un motivo o per un altro hanno bisogno di recarsi in ospedale. Tutte questioni, quelle riguardanti la crisi della sanità sul territorio, sulle quali si attende che il commissario straordinario dell'Asp di Agrigento Gervasio Venuti convochi il sindaco Francesca Valenti, che ha chiesto un incontro urgente per fare il punto della situazione. Incontro al quale saranno presenti anche i rappresentanti del Comitato civico della Sanità e la stessa Commissione consiliare presieduta da Carmela Santangelo. Un incontro che si attende ormai da settimane. Una vertenza, quella della sanità, che purtroppo continua ad essere sotto i riflettori, e che con tutti i passi indietro che si stanno verificando sarà complicato recuperare.