si è abbattuto come una scure anche sulla marineria. A fermarsi è stato anche il mondo della pesca di Sciacca. Cooperative pronte a formalizzare l'adesione alla protesta nazionale, quella promossa dall'Associazione Produttori Pesca. Protesta che al momento ha introdotto uno stop di almeno una settimana di tutte le attività di pesca. Il mondo della marineria, che nel nostro territorio ha un'incidenza fondamentale sullo stesso prodotto interno lordo, rischia la fine. Senza aiuti concreti da parte delle istituzioni si temono danni ingentissimi. Stamattina i pescatori saccensi si sono riuniti al Salone della chiesa di San Pietro, evidenziando il proprio malessere. In appena 18 mesi il carburante è schizzato da 27 a 95 centesimi. Un aumento del 350%. Ma non è tutto. Solo negli ultimi 10 giorni l'aumento è stato superiore al 20%, salendo da 75 a 95 centesimi. Un intero settore produttivo rischia il default. Sciacca ha una flotta peschereccia di 120 natanti, la maggior parte di grandi dimensioni, la restante parte si dedica alla piccola pesca. Sono almeno quattrocento gli addetti, ai quali devono aggiungersi quelli dell'indotto. Le conseguenze rischiano di essere devastanti. Così stamattina Enzo Marinello, presidente della cooperativa Pescatori.