E così Forza Italia la mattina attacca Alternativa Popolare, accusandola di essersi schierata alla Regione con chi ha fatto chiudere le Terme, e il pomeriggio ci condivide un comunicato stampa in cui la lite antimeridiana è già superata e insieme si accusa il Pd e il segretario Michele Catanzaro di non essere soggetti politici affidabili. Eppure Alternativa Popolare e il Pd sostengono insieme Fabrizio Micari per la presidenza della Regione. Così come l'UDC e Forza Italia sostengono Nello Musumeci. Insomma: è una specie di gioco delle tre carte quello in corso. Un gioco che fa venire fuori in maniera piuttosto plastica quel “teatrino della politica” che non può che disorientare i cittadini. Tanto più che sabato sera Fabrizio Micari sarà a Sciacca per una manifestazione elettorale a sostegno di Michele Catanzaro, ma non a sostegno di Giuseppe Marinello. Evidentemente il rettore dell'università di Palermo dovrà tornare in città per un'altra manifestazione politica. Anche perché lo stesso Calogero Bono nei mesi scorsi aveva detto che prima che Micari venisse a Sciacca sarebbe stato opportuno chiarire un po' di cose. Chiaro il riferimento allo scontro delle ultime elezioni amministrative, con il NO opposto dal PD alla proposta di un patto allargato per vincere le elezioni. Una richiesta, fatta da Calogero Bono in persona, che andava proprio nella direzione di quell'alleanza a livello regionale e nazionale alla quale si pensava che ci si potesse omologare. La competizione regionale sta innervosendo candidati e schieramenti. E su internet la polemica si manifesta a briglia sciolta. L'ultima della serie è quella che ha visto finire nel mirino il candidato del Pd Michele Catanzaro per avere annunciato l'apertura di una raccolta di fondi a sostegno della propria campagna elettorale. In perfetto stile presidenziali americane. Apriti cielo. È stato tutto un susseguirsi di battute sulla politica arruffona che pretende chissà che cosa dalla povera gente. Una questione che ha indotto lo stesso Michele Catanzaro a intervenire, definendo “cattivo e poco ironico” il dibattito scaturito dall'apertura di una campagna di sottoscrizioni e donazioni economiche volontarie in favore della sua campagna elettorale. “Ma c'è ben poco da ridere”, afferma Catanzaro. Aggiungendo che la sua iniziativa si inserisce nel quadro di una politica trasparente e pulita, obiettivo che tutti i candidati dovrebbero perseguire. È il segno di una politica lontana da "dinastie" o "aristocrazie", dove va avanti solo chi ha i soldi. Io – dice Catanzaro - sono una persona modesta, e tale voglio rimanere. Il sostegno alla campagna elettorale, naturalmente previsto dalla legge, è una tradizione consolidata nelle democrazie anglosassoni. Solo un'impostazione mentale di tipo provinciale, incentrata su una cultura della sudditanza nei confronti dei politicanti, può indurre a considerazioni divertite o, peggio, avvelenate. La trasparenza – conclude Catanzaro - è per me un valore che si misura anche attraverso questa iniziativa”. Mancano poco più di due settimane alle elezioni. E sicuramente le polemiche non sono ancora finite.