Si inizia il 22 giugno con la prima prova, quella di italiano che sarà predisposta su base nazionale. Agli studenti saranno proposte sette tracce, con tre diverse tipologie, da svolgere in sei ore di tempo: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. La seconda prova scritta si svolgerà il 23 giugno e sarà diversa per ciascun indirizzo. Sarà affidata ai singoli Istituti, in modo da tenere conto di quanto effettivamente svolto, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria. Si torna, dunque, alle modalità pre covid fatta eccezione per la terza prova scritta che è stata abolita. Alle due prove scritte farà seguito l’esame orale.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non ha tenuto conto, dunque, delle richieste degli studenti che per settimane hanno protestato chiedendo che venisse che mantenuta la modalità di esame dello scorso anno, ossia l’orale con tesina, considerate le difficoltà legate alla pandemia che pure hanno condizionato anche questo anno scolastico. Non solo gli studenti, in realtà anche il Consiglio superiore della pubblica istruzione aveva evidenziato l’opprtunità di non prevedere alcuno scritto alle medie e di abolire la seconda prova scritta per i maturandi, lasciando solo la prova di italiano. Invece, l’unica richiesta accolta è stata quella di equilibrare il punteggio tra credito scolastico ed esame. Al credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 50 punti. Per quanto riguarda le prove scritte: a quella di Italiano saranno attribuiti fino a 15 punti, alla seconda prova fino a 10, al colloquio fino a 25 punti. A valutare gli studenti sarà una commissione composta da sei docenti, tutti interni all’istituto, solo il presidente sarà esterno.