E così, le imprese di pesca potranno effettuare il fermo biologico a partire da lunedì prossimo 21 marzo. Il via libera al calendario anticipato del fermo di pesca è arrivato ieri pomeriggio da parte del Consiglio Regionale della Pesca durante la seduta convocata dall'assessore regionale Toni Scilla e dedicata esclusivamente al problema del “caro gasolio” che, unitamente all’emergenza covid ancora in corso, sta determinando una consistente perdita di redditività alle imprese di pesca e ai marittimi e che ha visto, in questi ultimi giorni, tutte le marinerie italiane manifestare anche a Roma.
Nelle prossime ore la pubblicazione del relativo decreto darà la possibilità alle imbarcazioni di poter effettuare il fermo pesca sin dal prossimo 21 marzo. In questo modo, le imbarcazioni potranno fermarsi, sin da subito, per 30 giorni consecutivi con l’auspicio che entro la fine del fermo il costo del gasolio possa diminuire e i natanti riprendere il mare garantendo quel minimo di redditività per le imprese di pesca e per i marittimi imbarcati.
Una misura, il fermo pesca anticipato, sollecitata com'è noto anche dalla marineria di Sciacca. Solo tra qualche giorno si capirà quante imprese decideranno di fermarsi a partire dal 21 marzo. Probabilmente l'adesione al fermo biologico sarà più massiccia da parte di quelle imbarcazioni che, per tipologia di pesca effettuata, consumano molto più carburante.
E mentre si attendono i provvedimenti ministeriali annunciati nei giorni scorsi dal governo centrale attraverso il sottosegretario alla pesca, Francesco Battistoni, sempre ieri la Regione Siciliana ha annunciato altri aiuti al settore per mitigare l’aumento del costo del gasolio.