per il rilancio delle due più importanti stazioni termali dell’isola, eppure arriva all’Ars un disegno per dare nuove norme al settore.
E’ a firma della parlamentare Udc Eleonora Lo Curto ed è stato partorito dalla IV commissione, quella presieduta dall’agrigentina Giusi Savarino, a seguito di audizioni con esperti e confronti con associazioni di categoria. Oggi pomeriggio in aula l’esame dei 16 articoli di cui si compone e il voto finale, ma con la presa di posizione contraria di Federterme, ripresa stamattina dal parlamentare del Pd Michele Catanzaro per il quale è necessario effettuare una ulteriore approfondita valutazione del disegno di legge alla luce delle criticità del provvedimento all’esame del parlamento regionale rilevate dall’associazione.
Secondo Federterme il disegno di legge svilisce la natura di presidio sanitario, riconosciuta dal Ministero della Salute, dell’acqua termale, prevedendo usi della risorsa non in linea con la normativa nazionale e ad evidente rischio quanto alla sostenibilità degli utilizzi proposti; introduce un sistema di controlli farraginoso e inutilmente limitante che moltiplica gli oneri a carico delle imprese; non affronta il problema del canone di concessione eccessivamente elevato e prevede un illegittimo azzeramento al 31 dicembre 2023 delle concessioni termali esistenti con il rischio più che concreto di contenzioso con tutti gli operatori.
“Se approvata nel testo proposto dalla IV Commissione – dice il deputato saccense - la legge produrrebbe effetti negativi sul termalismo siciliano, portandolo alla paralisi nel giro di poco tempo. Nella fase in cui è fondamentale recuperare le Terme di Sciacca e Acireale che sono da anni in stato di abbandono, bisogna pensare seriamente, e senza demagogia,aggiunge, al rilancio del settore ed eventualmente ad attrarre investitori.
Insomma, il parlamentare Pd dichiara di non poter far altro che allinearsi alla proposta di Federterme che invita la classe politica siciliana ad una più approfondita riflessione sulla materia.
Critiche, quelle di Federterme, che vengono respinte dalla relatrice della proposta. Sulla riforma del settore, ha dichiarato la parlamentare Lo Curto, è stato fatto un lavoro importante che definisce un percorso di piena valorizzazione della risorsa idrotermale. A suo avviso, dunque, non trovano nessuna giustificazione le parole del presidente di Federterme Massimo Caputi. Avrebbe potuto contribuire a migliorare il testo, aggiunge, ma si è limitato solo a dire un secco no su tutto. Federterme accusata, dunque, di avere avuto solo un atteggiamento negativo.
La parlamentare dell’Udc ricorda come all’annuncio di fornire un piano strategico per le terme di Sciacca e di Acireale non siano seguiti i fatti e di volere mantenere lo status quo che rende improduttivo l’intero settore.
Al contrario, sostiene Eleonora Lo Curto, con la nuova legge si vuole raggiungere l’obiettivo della massima valorizzazione della risorsa termale e del suo utilizzo in modo razionale e competitivo con benefici per l’economia siciliana e per richiamare l’attenzione di investitori nazionali ed esteri.