per il restauro e la valorizzazione del Castello Incantato di Filippo Bentivegna, luogo suggestivo che la società presieduta da Giuseppe Gulino gestisce dal 2008 per finalità turistico-culturali. Il Fondo Bentivegna, infatti, è di proprietà della Regione Siciliana che nel 2015 lo ha dichiarato Bene Culturale. L’iniziativa della cooperativa Agorà, che per il progetto di restauro e valorizzazione del sito si è affidata all’architetto Giuseppe Amico, rappresenta un valido esempio di quanto sia importante sfruttare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le ingenti risorse messe a disposizione nel campo della cultura. Il progetto presentato, infatti, risponde all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte riguardanti il restauro e la valorizzazione dei parchi e giardini storici da finanziare nell’ambito del Pnrr. Prevede interventi sul giardino, sulla componente architettonica e scultorea, ma anche sull’impiantistica e sulla sicurezza e accessibilità al sito. Un luogo particolarmente suggestivo inserito dalla cooperativa che lo gestisce nella rete museale di Sciacca. E’ il “Castello Incantato” di Filippo Bentivegna, che dagli Stati Uniti, dove era emigrato da giovane, torna a Sciacca nel 1919 ed acquista il fondo dove scolpirà le sue teste per la sua intera esistenza. Il fondo, di circa 18.000 mq - con presenza prevalente di ulivi secolari, mandorli e carrubi - diventa il suo universo di pietra, la “tavolozza” selvaggia ed irregolare dove raffigura un paesaggio umano scolpito.
Le fonti documentali, iconografiche e fotografiche riportano come, durante l’attività di Filippo Bentivegna, il Giardino si presentasse selvaggio e “irregolare” attraversato da una rete di sentieri battuti dal sole e lastricati con rade pietre, delimitati da muri a secco su cui lo scultore poggiava le su “teste” scolpite su pietre. Una natura selvaggia che subisce negli anni ’80, un intervento progettuale invasivo che ne snatura i valori primordiali su cui aveva operato Filippo Bentivegna . I sentieri vengono pavimentati, i terrazzamenti ed i muretti in pietra vengono ricoperti con una colata di calcestruzzo, un’infelice opera di regolarizzazione del caos alla quale la cooperativa Agorà con questo progetto vuole porre rimedio con un intervento di mitigazione.
Negli anni sono state effettuate opere di manutenzione tendenti alla conservazione del Giardino ed una migliore fruibilità da parte dei visitatori, ma manca un impianto di illuminazione che ne consenta la fruibilità anche di sera, un impianto di smaltimento delle acque meteoriche, causa di rilevanti problemi di allagamento nella stagione invernale e, poi, un impianto di videosorveglianza e di video sorveglianza del sito . A tutto ciò guarda il progetto elaborato su iniziativa della cooperativa Agorà. C’è da auspicare solo che vada a buon fine