al Sindaco Valenti. A farlo sapere oggi è stato Giovanni Panepinto, parlamentare all'ARS del Partito Democratico. Lo ha fatto intervenendo nell'infinito dibattito sul destino delle Terme. Aggiungendo poi: si volta finalmente pagina, si riparte, si mette fine ad una vicenda paradossale che per troppi anni ha fermato gli stabilimenti termali”. Panepinto, che ascrive alla sua persona l'impegno per liberare le Terme di Sciacca da un complesso intreccio burocratico che ne impediva la riapertura, completa il quadro della sua comunicazione, definendo la questione "un importante risultato per il territorio agrigentino e per la costa occidentale", e concludendo con i ringraziamenti, compresa addirittura l'assessore Cleo Li Calzi. Eppure fu dentro il Grand Hotel delle Terme ancora aperto, in una delle tante visite assessoriali a Sciacca, che proprio Cleo Li Calzi disse che ormai l'individuazione del partner privato era cosa fatta. Tutti sanno che le cose avevano una fisionomia ben diversa, che sarebbe culminata con la successiva chiusura.Se Panepinto non fosse ricandidato alle elezioni del prossimo 5 novembre, questo suo intervento potrebbe essere interessante. Ma così non è, e il polverone di polemiche è già iniziato. C'è chi ritiene, infatti, che in piena campagna elettorale, quella dell'imminente riconsegna del patrimonio termale, vicenda dai tempi incerti come la stessa Francesca Valenti nei giorni scorsi ha lamentato, sia solo una mossa propagandistica. Il Comune di Sciacca, peraltro, nelle sue più importanti istituzioni, non sarebbe stato opportunamente informato di questo presunto orientamento dell'assessore Baccei. La stessa data del 25 novembre, 20 giorni dopo le elezioni, appare piuttosto aleatoria, posto che il completamento di questo percorso ha un valore procedurale ma anche politico, apparendo chiaramente collegato, anche a livello di messaggio subliminale, alla subordinazione di questa riconsegna, discussa anche per la mancata presenza delle stufe nel patrimonio termale, della vittoria di Fabrizio Micari. Ma è la politica, bellezza. E nessuno può farci niente.