Anche Sicilia Futura avrebbe risolto le ultime resistenze interne. Sul tappeto rimangono però almeno due incognite. Da un lato Michele Ferrara, che dovrebbe organizzare una propria lista civica, e dall'altro Ignazio Messina, che continua a chiedere le Primarie per scegliere il candidato a sindaco. Richiesta ormai fuori tempo massimo secondo il segretario del Pd Michele Catanzaro, considerato che è stata anche fissata la data ufficiale delle prossime elezioni, ossia l'11 giugno.
Una questione, quella delle Primarie, non di facile superamento, perché addirittura Messina l'ha posta come una pregiudiziale. Come dire: sarò della partita a questa condizione. Il punto è però che se quattro liste su cinque (ossia Pd, Sciacca Democratica, la lista di Leonte e Mandracchia e, come detto, Sicilia Futura) sono concordi sul nome dell'avvocato Valenti, il ricorso alle Primarie rischia di non apportare alcun elemento di novità sostanziale. Ma, ed è questo il punto politico che sta prendendo piede nelle ultime ore, probabilmente l'obiettivo di Messina è diverso, e in questo ha al suo fianco un altro ex sindaco, ossia Mario Turturici. “Occorre allargare il raggio d'azione, bisogna creare uno schieramento più ampio di politici responsabili. Uno schieramento che tenti di vincere al primo turno”, dichiara Turturici al nostro Telegiornale. A nome di Patto per Sciacca, di cui fa parte insieme al consigliere comunale Salvatore Monteleone, Mario Turturici chiarisce di non aver partecipato ad alcuna riunione perché non è stato coinvolto dai singoli schieramenti, ritenendo peraltro normale che a non coinvolgerlo sia stato il centrodestra, soprattutto dopo la sua rottura con Fabrizio Di Paola. Ma non nega, Turturici, di continuare a discutere con Messina, e che la prospettiva delle Primarie lanciata dal segretario nazionale di Italia dei Valori a suo giudizio deve essere letta in questa prospettiva, quella volta alla creazione di uno schieramento che non si limiti ai moderati (Turturici ritiene che Mandracchia e Leonte debbano far parte di questo schieramento di responsabilità). Un appello probabilmente rivolto a Alternativa popolare e perfino a Forza Italia. Ma dal punto di vista del realismo politico, questo obiettivo sembra difficilmente raggiungibile. Anche Calogero Bono ha più volte tentato di raggiungere questo risultato, con scarso successo. D'altronde la macchina organizzativa, soprattutto quella di chi in questi anni ha fatto opposizione a Di Paola, è troppo avanti per essere improvvisamente fermata e tornare indietro. “Rischiamo di mettere il comune nelle mani sbagliate”, conclude Turturici, riferendosi evidentemente al Movimento Cinquestelle. Intanto il centrodestra discute delle possibili Primarie per scegliere la candidatura che rappresenti lo schieramento. La corsa potrebbe essere tra Calogero Bono per Alternativa Popolare e Silvio Caracappa, oppure Maria Antonietta Testone, per Forza Italia, non escludendo ulteriori approdi da parte di liste civiche o di partiti della destra storica.