che giungeranno in provincia con lo stesso autobus utilizzato per il carico di farmaci destinati agli ospedali ucraini nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’associazione “A Cuore Aperto”.
A Ribera, sempre in settimana, si attende l’arrivo di circa 45 profughi che alloggeranno in una decina di appartamenti messi a disposizione da privati. A gestire l’operazione è una cooperativa di Raffadali che opera nel sociale con la quale il comune ha stipulato una convenzione.
Sono tante le famiglie agrigentine che hanno manifestato la disponibilità ad accogliere nelle loro case o in immobili di proprietà quanti stanno fuggendo dalla guerra, soprattutto donne e bambini. Su sollecitazione della Prefettura di Agrigento, infatti, tutti i comuni hanno pubblicato un avviso finalizzato ad acquisire queste disponibilità e ad oggi sono una trentina quelle pervenute al Comune di Sciacca.
E’ il settore affari sociali ad occuparsi in questo momento della logistica che deve essere concordata con la Prefettura di Agrigento e anche con il Tribunale dei Minori. La disponibilità è importante,ma non basta. Vanno chiaramente verificare e create le condizioni per una accoglienza che non si sa, peraltro, per quanto tempo potrà essere necessaria. C’è poi da considerare anche gli aspetti sanitari, con la necessità di sottoporre chi arriva nel territorio italiano a vaccinazioni, a partire da quella anti covid, ma anche quella, ad esempio, di garantire l’inserimento in ambito scolastico dei bambini ucraini. Insomma, ci sono tanti aspetti da considerare per quella che non può essere solo una risposta emotiva, ma una piena e consapevole disponibilità all’accoglienza. E’ previsto peraltro che si faccia ricorso ad alloggi in affitto, ma tutte le operazioni sono coordinate dalla Prefettura di Agrigento con i comuni o con le associazioni accreditate che operano nel territorio.