Gli oltre novemila precari la cui attività sarebbe cessata con la fine dello stato di emergenza rimarranno in servizio fino a fine anno, ben oltre la fine dello stato di emergenza. La decisione è indicata all’interno di una direttiva che l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il direttore generale della “pianificazione strategica” Mario La Rocca hanno inviato alle Aziende Sanitarie e alle organizzazioni sindacali della sanità regionale. La decisione di proroga arriva “fermo restando che deve essere comunque mantenuto un presidio adeguato di personale che in caso di necessità possa far fronte con immediatezza ad un possibile riacutizzarsi dell’emergenza pandemica” ma potrebbero arrivare rimodulazioni orarie da stabilirsi a seconda del fabbisogno di personale. La principale novità riguarda il personale amministrativo. La proroga per i medici in forza presso le strutture commissariali era arrivata già grazie ad una normativa nazionale. Con l’atto di indirizzo illustrato oggi in commissione sanità vengono date le risposte concrete che io ho più volte sollecitato, commenta il deputato regionale agrigentino e vice presidente della commissione salute dell'Ars Carmelo Pullara il quale poi aggiunge: “ci sono voluti un Ordine del Giorno dell’Assemblea Regionale Siciliana ed un impegno in Commissione sanità per fare partorire all’assessore Razza l’atto di indirizzo finalizzato a dare seguito alla stabilizzazione prevista dalla finanziaria nazionale per il personale dell’emergenza covid e per prorogare i contratti covid anche del personale non sanitario fino al 31 dicembre 2022. “Ancora una volta la montagna ha partorito il topolino, la manovra elettorale è servita, commentano invece i deputati del Movimento 5 Stelle, anche loro componenti della commissione Sanità, Giorgio Pasqua, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Francesco Cappello, a conclusione dell'audizione in commissione per la proroga dei precari dell'emergenza Covid. L'unica certezza, dicono, sono le date stabilite dallo Stato che rinvia la scadenza di tutti i contratti al 31 dicembre 2022 lasciando tutto esattamente com'è: nessuna prospettiva sulla gestione del Covid, nessuna indicazione univoca alle ASP che continueranno ad essere superate da decisioni commissariali che al momento non hanno più senso di esistere.”