provenienti dalla Polonia nell'ambito dell'iniziativa “Un cuore per l'Ucraina” promossa dal comune di Montevago in collaborazione con l'associazione di volontariato “A cuore aperto”. Al confine con l'Austria, durante i controlli dei documenti, i profughi hanno ricevuto l'assistenza da parte della Protezione Civile. Il bus umanitario è quello partito domenica scorsa da Montevago carico di farmaci e beni di prima necessità e su cui sono poi saliti, dopo la consegna di questi beni, bambini, donne e anziani in fuga da tre città bombardate. Troveranno ospitalità presso il piccolo comune belicino dove alcuni cittadini, rispondendo all'appello del sindaco Margherita La Rocca Ruvolo, hanno messo a disposizione gratuitamente le loro abitazioni. E a Montevago cresce l'attesa per accogliere queste persone. E tra chi ha messo a disposizione la propria casa per ospitare una famiglia, c'è anche la signora Anna Ganci. Anche lei ha vissuto la terribile esperienza di rimanere senza una casa, distrutta dal terremoto nel Belice del 1968. La macchina della solidarietà è dunque pienamente in moto. Intanto, su iniziativa dell'Asp di Agrigento, I cittadini ucraini in fuga dalla guerra che si trovano sul territorio della provincia, avranno l’opportunità di fruire di una gamma di servizi sanitari dedicati alla prevenzione e al trattamento dei disturbi psichici sia degli adulti sia dei minori. Nell'ambito del Progetto COOPERA, “I COmuni MiglioranO PER Arginare le vulnerabilità”, finanziato dal Ministero dell’Interno a cui l'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ha aderito, sono già operative diverse equipe costituite da medici, psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, infermieri che accolgono e prendono in carico, donne, uomini, bambini e ragazzi che accusano problemi psicologici o psichiatrici, in conseguenza delle esperienze traumatiche vissute nei propri paesi o durante il tragitto per raggiungere il territorio italiano. Quattro gli ambulatori attivi, due dedicati agli adulti e due ai minori, ad Agrigento, Canicattì, Licata e Palma di Montechiaro.