E’ quella che una telespettatrice ha condiviso con la nostra redazione e che oggi è al centro della rubrica delle vostre segnalazioni. Un reportage della sporcizia nell’area delle piscine Molinelli, chiuse e abbandonate da anni e diventate mira di incivili che vi vanno a lasciare rifiuti anche ingombranti che facilmente invece che essere abbandonati lì potrebbero essere lasciati all’isola ecologica.
C’è di tutto: tappeti erbosi, contenitori di olio, televisori, sacchi di spazzatura, eternit, per decine di metri lungo il perimetro esterno delle piscine. Un vero e proprio sfregio alla città che oltre ad essere privata di un patrimonio così importante e a non poterne fruire, assiste, ancora impotente, al continuo degrado di questi luoghi, mete, così come le antiche Terme Selinuntine di quanti evidentemente consapevoli di non essere mai individuati e puniti vi vanno a scaricare ogni sorta di rifiuto. Immagini che suscitano rabbia e indignazione e che da sole evidenziano quale siano le condizioni, abbandonato il circuito comunale, delle periferie della città. Urge senza dubbio una bonifica da quelle parti, insieme alla vigilanza, magari attraverso quelle telecamere mobili acquistate dal comune proprio per arginare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti.
Come quello documentato da queste altre immagini che riguardano la pineta di via degli Agrifogli in contrada Isabella dove hanno abbandonato quadri e indumenti. Non è purtroppo la prima volta che quest’area verde alle spalle della città sia mira di incivili che si disfano dei rifiuti in giro.
Di sporcizia ne sono piene tantissime vie della città. E le immagini di questo sacco di spazzatura si riferiscono alla Perriera, zona in cui afferma il telespettatore alla nostra redazione non esiste un netturbino di quartiere né davanti le scuole, figurarsi altrove.
Il vento, continua il telespettatore, fa la sua parte e sparge ovunque mascherine, carta, volantini, tutta quella sporcizia che qualcuno lascia fuori e che nessuno raccoglie. Così afferma il telespettatore al nostro Tg, per tenere decoroso l’accesso ai nostri uffici, è questa la quantità di rifiuti che raccogliamo davanti ai nostri locali ogni due giorni. Un esempio di cittadinanza attiva sicuramente, anche di sopravvivenza rispetto al nulla, oseremmo dire, laddove nessuno di competenza fa il suo, né amministrazione né uffici competenti. Ma non tutti i cittadini sono così operosi e non è sempre a loro che si può delegae il decoro di una città. Se da un lato c’è l’incivile che sporca dall’altro non c’è chi si impegna a mantenere pulito e l’unica vittima ne resta l’immagine del comune e dei suoi cittadini.