Mizzica ha comunicato il no (probabilmente definitivo) al Partito Democratico di Sciacca per una possibile alleanza elettorale alle prossime amministrative. L'ultimo incontro tra Fabio Termine e Gianluca Fisco si è svolto sabato. I Dem hanno riproposto la opportunità di un accordo (naturalmente sul nome dello stesso Fabio Termine come candidato alla carica di sindaco). Ma l'ex consigliere comunale ha ribadito la posizione peraltro nota del suo gruppo politico, di netto rifiuto ad un'intesa, ritenendola evidentemente dannosa per le eventuali possibilità di successo finale. Insomma: l'esito di questa trattativa non sorprende più di tanto, inducendo piuttosto ad una riflessione sull'isolamento nel quale, in estrema sintesi, il partito del deputato regionale Michele Catanzaro e del sindaco Francesca Valenti si è venuto a trovare al culmine di 5 anni di governo cittadino. Il Pd saccense insomma è come una specie di peccatore senza perdono destinato ad espiazione completamente solitaria. Ci sarà il tempo per fare un'analisi approfondita su questo elemento politico. Anche se potrebbero succedere ancora altre cose.
In ogni caso, se non vuole accordarsi col Pd, dalle parti di Mizzica ci sono comunque in corso alcune interlocuzioni per provare a chiudere accordi con altri soggetti politici, e non necessariamente di sinistra. Giungono conferme sull'interesse verso questo progetto da parte del segretario dell'Udc Nicola Assenzo, così come si parla di una trattativa con Noi con l'Italia dell'ex senatore Ruvolo o con la lista Sicilia Futura dell'ex deputato regionale Giuseppe Cascio. Al momento il quadro vede sul nome di Fabio Termine la convergenza del Movimento 5 Stelle. Dal momento in cui diventerà ufficiale la data delle prossime elezioni (si avvicina il decreto che fisserà il primo turno per il 12 giugno) le interlocuzioni dovranno giocoforza trasformarsi in accordi ovvero in allontanamenti.
Il gruppo Sicilia Futura è quello che al momento appare tra i più corteggiati, e da più parti. Nel centrodestra, dove al momento sembra sempre più consolidarsi la posizione di Fabrizio Di Paola come possibile candidato a sindaco, si sta lavorando ad una possibile intesa. Si tratta del raggruppamento del quale fanno parte anche l'ex assessore Alberto Sabella e l'attuale assessore Nino Venezia. La presenza di un amministratore dell'attuale amministrazione in carica sembra una specie di deterrente per la conclusione di intese specifiche. Ma è una questione che appare superabile, per tante ragioni, a partire dal fatto che non si attribuisce all'assessore Venezia un ruolo di "frontman" politico della giunta Valenti. Il punto nodale è che Sicilia Futura al momento viene corteggiata da tutti gli schieramenti, da Mizzica con Fabio Termine alla coalizione che fa capo ad Ignazio Messina, dal centrodestra che punta su Fabrizio Di Paola ma anche allo stesso Partito Democratico. Sembra leggermente in vantaggio il centrodestra, dove si pensa che concentrando gli sforzi potrebbe venire fuori un progetto finale dai numeri interessanti, decisivi nell'ambito del tentativo di potere vincere sin dal primo turno, cosa che si concretizza se il candidato raggiunga il 40% dei voti. Uno scenario al quale, naturalmente, guarda Messina, nel cui raggruppamento comunque c'è molto ottimismo anche nella prospettiva di un ballottaggio, dove si ritiene che la candidatura dell'ex sindaco sia la più accreditata per la vittoria finale.
A proposito della coalizione che fa capo alla candidatura a sindaco di Ignazio Messina, ieri c'è stata alla Badia Grande la conferenza organizzata da Sciacca Terme Rinasce, l'associazione presieduta dal chirurgo Carmelo Sciumè che si è trasformata in lista civica prima puntando sulla candidatura di Michele Ferrara per poi fare un passo indietro per aderire al progetto Messina. C'è chi dice che questa intesa preluda al riconoscimento a Ferrara dell'eventuale carica di vice sindaco, ma al momento su questo scenario i protagonisti hanno preferito glissare. Una iniziativa in cui si è parlato di tutte le iniziative in programma (e tutte connotate dall'aggettivo "diffuso") su Terme, Turismo, Beni culturali, Natura, Arte e Carnevale. Tra i presenti naturalmente anche Ignazio Messina, che ha concluso i lavori. Una candidatura, quella di Messina, che è stata la prima ad essere stata ufficialmente annunciata e che è stata la prima a chiudere la coalizione. L'altro candidato certo (ancorché non ancora annunciato ufficialmente) è Fabio Termine. Nel centrodestra, dove l'accordo con Forza Italia appare ormai quasi concluso, insieme a Fratelli d'Italia, Diventerà Bellissima ed Mpa, la candidatura considerata la più competitiva è quella di Fabrizio Di Paola, soprattutto nello scenario di una eventuale sfida diretta con Ignazio Messina. Scenario, quello della eventuale ricandidatura di Fabrizio Di Paola, che impedisce a Simone Di Paola, segretario provinciale del Pd, di scendere personalmente in campo. Pd che comunque non si è ancora rassegnato a non chiudere intese. In tale direzione si inquadra anche la ipotesi di una nuova candidatura dell'avvocato Stefano Scaduto. C'è chi non esclude ancora possibili scenari diversi, e naturalmente non li escludiamo neanche noi. Al momento l'ipotesi più accreditata a Sciacca è quella di un parterre con 4 candidature. Ma potrebbero anche diventare 5, oppure ridursi a 3. Non appena sarà fissato il giorno delle prossime elezioni i cerchi dentro le singole coalizioni cominceranno definitivamente a chiudersi.