Si aggiungono a quelle che si erano fermate lunedì scorso, ma ancora la gran parte della marineria di Sciacca prosegue l’attività di pesca nonostante la Regione Siciliana abbia accolto la richiesta delle associazioni di categoria consentendo di anticipare, rispetto al mese di agosto- settembre, il periodo di fermo.
Richiesta scaturita dall’aumento del caro gasolio e a seguito delle proteste di tutte le marinerie. Qualche risposta al comparto è arrivata. Sono stati stanziati ulteriori 20 milioni di euro, dopo gli aiuti legati all’emergenza Covid.
A livello nazionale, poi, è stato previsto uno sconto del 20% sul costo del carburante per il primo trimestre dell’anno. Il problema si porrà da aprile, se non verrà prorogata questa misura e il prezzo del gasolio rimarrà alto come si presume.
In tal senso, il fermo biologico rappresenterebbe dal prossimo mese una opportunità per limitare il danno per molti armatori saccensi.
Il fermo va effettuato per 30 giorni consecutivi, ma con possibilità di scegliere in quale periodo avviarlo. Facoltà che, peraltro, evita il blocco dell’attività di pesca e conseguenze per il mercato.
La scelta dipende anche dal tipo di pesca. Le imbarcazioni a volante o cianciolo non si fermeranno perché è proprio questo il periodo di maggiore riproduzione delle acciughe.