E' quanto ha dichiarato questa mattina, alla nostra redazione, il commissario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Gervasio Venuti. Incontro che già da settimane è stato sollecitato da Francesca Valenti, così come dal Comitato per la Sanità di Sciacca a fronte del fatto che, al di là di un primo approccio avuto in occasione di quella che è stata in realtà una visita istituzionale del nuovo commissario, le autorità cittadine non hanno ancora avuto la possibilità di affrontare tutte le questioni aperte che riguardano l'ospedale Giovanni Paolo II: dalla carenza di personale medico e infermieristico nei vari reparti, al degrado complessivo della struttura che va anche oltre la vicenda degli ascensori non funzionanti, per non parlare del famoso progetto di manutenzione straordinaria , per un importo di oltre 4 milioni di euro, del quale non si hanno più notizie. Insomma c'è tanto da approfondire, anche in relazione a recenti provvedimenti di assunzione di nuovo personale che hanno riguardato tutti gli ospedali del territorio agrigentino, ad eccezione di Sciacca. Il nodo fondamentale rimane, infatti, quello della carenza di medici e infermieri che riguarda le varie unità operative del Giovanni Paolo II, a partire dal pronto soccorso. A proposito di area di emergenza-urgenza, l'Asp ricorre anche ad un avviso pubblico per tentare di tamponare la situazione, mediante conferimento di contratto libero professionale . Avviso rivolto a laureati con la specializzazione in medicina e chirurgia d'accettazione e di urgenza o in discipline equipollenti che dovranno manifestare la loro disponibilità, allegando all'istanza il proprio curriculum. Incarichi a tempo determinato e lo stesso avviso pubblico non indica il numero dei medici necessari a tamponare l'emergenza personale nei pronto soccorso degli ospedali agrigentini. Un forte limite, quello del contratto a tempo determinato, che non invoglia chiaramente i medici ad un trasferimento in provincia di Agrigento solo per pochi mesi. Lo si è visto per altre precedenti iniziative che può essere solamente una soluzione tampone, ammesso che si trovino le disponibilità. La carenza di personale si risolverà con l'avvio delle procedure di mobilità e soprattutto con i concorsi che prevedono l'assunzione a tempo indeterminato, come hanno iniziato a fare altre aziende sanitarie provinciali dell'isola.