impegnati in questi due anni nella lotta contro il Covid-19, interviene nuovamente Ugl Salute Sicilia per segnalare la mancanza di uniformità nei provvedimenti adottati tra le Aziende sanitarie ed ospedaliere. "Quello che temevamo sarebbe potuto accadere, nonostante ben due circolari emesse dall'Assessorato regionale della Salute, purtroppo si è verificato attraverso l'adozione di rinnovi con scadenze diverse, specie per quanto concerne il personale amministrativo - dichiarano il segretario regionale Carmelo Urzì, l'aggiunto Raffaele Lanteri ed il segretario dell'Unione regionale Giuseppe Messina. C'è chi ha ottenuto un prolungamento di appena 15 giorni e chi fino a fine mese, nonostante la nota a firma dell'assessore regionale Ruggero Razza indicasse come termine ultimo il 31 dicembre, seppur con ridimensionamento del monte ore in casi specifici, in attesa del processo di stabilizzazione o del bando dei concorsi pubblici. Attività la cui programmazione partirà dopo che il fabbisogno di ciascuna azienda sarà determinato. Quello che Ugl Sicilia evidenzia è che oggi ogni Azienda Sanitaria Provinciale sta interpretando a modo proprio quanto disposto dagli uffici dell’assessorato regionale alla salute, con il rischio di perdere numerose risorse umane mentre ancora la diffusione del virus non si è affatto allentata. Se è vero che è stato dichiarato concluso lo stato di emergenza, dicono gli esponenti del sindacato, è ancor più vero che i contagi non sono affatto diminuiti e richiedono un ulteriore sforzo all'intero sistema sanitario regionale . Per questo Ugl riteniene ancor più impellente la convocazione di una cabina di regia unica per il monitoraggio delle piante organiche e per le iniziative legate all'assorbimento dei lavoratori precari che in questi due anni hanno svolto un lavoro importante negli hub, come nelle strutture ospedaliere o nell’ambito delle Usca. Per la maggior parte di loro, secondo il sindacato gli spazi ci sono anche nell'ordinario, motivo per cui si chiede di stilare un programma complessivo finalizzato ad assumere quasi 9 mila unità da ora ai prossimi anni. Senza dimenticare le necessità che nel giro di poco tempo ci saranno sul territorio grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede la realizzazione di ospedali e case di comunità.