Tra questi, anche quest’anno, c’è Sciacca che nel 2021 ha raggiunto l’83%, migliorando ancora la performance del 2020 quando la soglia di differenziata era stata del 76%. Lo evidenzia con soddisfazione l’assessore Michele Bacchi che ieri a Catania ha ritirato il premio nel corso della cerimonia alla quale, oltre ai sindaci dei comuni ricicloni, hanno preso parte il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore all’anergia Daniela Baglieri. La premilità ottenuta dal comune di Sciacca, relativa al 2020, ammonta a 55 mila euro. Il contributo è costituto da una somma fissa di 8.982 euro e una parte variabile in base alla popolazione. Sciacca è il primo comune siciliano con circa 40 mila abitanti a raggiungere una così alta percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, grazie anche al porta a porta esteso negli ultimi anni anche alle località periferiche, ha evidenziato l’assessore Bacchi. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati gli attestati di merito ai primi cittadini dei 167 Comuni che hanno superato la quota del 65 per cento di differenziata e dei 97 enti che hanno raggiunto quota 50 per cento. Una menzione speciale è andata a sei comuni che si sono contraddistinti per l’incremento annuale, tra questi Castelvetrano con un +31% di rifiuti differenziati. Il governo regionale ha annunciato, intanto, che destinerà altri 15 milioni di euro da ripartire tra i circa 230 Comuni siciliani virtuosi che nel 2021 hanno superato il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti. Di questa somma, 10 milioni sono destinati a incentivare iniziative utili per incrementare i livelli di riciclo, sulla base di schede progettuali che gli enti territoriali dovranno presentare all’assessorato in tempi brevi. I restanti 5 milioni saranno destinati a progetti pilota innovativi e condivisi per attività mirate alla riduzione dei rifiuti e all'incentivazione alla raccolta differenziata. «In pochi anni - ha detto Musumeci - la raccolta differenziata nell'Isola è passata dal 19% (dato del 2018) al 50%. Una testimonianza di civiltà ottenuta grazie all’impegno dei sindaci, alla collaborazione dei cittadini e alle attività messe in campo. Il nodo, però, è sempre quello degli impianti dove smaltire i rifiuti. Per il governatore della Sicilia la soluzione definitiva non può che arrivare dai termoutilizzatori. Il nucleo di valutazione della Regione ha già esaminato le sette offerte pervenute a seguito dell’avviso pubblicato dal dipartimento regionale dei Rifiuti e l’obiettivo è quello di realizzare due impianti nei prossimi tre anni.