La decisione di Fabrizio Di Paola di rinunciare alla propria candidatura a sindaco sembra avere chiuso definitivamente ogni margine di permanenza della sua lista civica all'interno della coalizione di centro destra. A prevalere sarebbero stati i dubbi di Salvatore Monte e Ignazio Bivona, le punte di diamante del raggruppamento che fa riferimento all'ex sindaco di Sciacca. Il casus belli è quello a tutti noto: una sostanziale incompatibilità con Forza Italia che sarebbe stata generata evidentemente dalle ultime vicende, quelle che hanno visto l'ingresso nel partito del gruppo Cusumano e il ritorno nel ruolo di coordinatore di Mario Turturici senza che Fabrizio Di Paola (che era rientrato su sollecitazione di Gianfranco Micciché in persona) ne sapesse niente. L'ipotesi che Di Paola scendesse in campo personalmente, ricandidandosi a sindaco e accettando in tale direzioni le pressioni provenienti soprattutto dal deputato regionale Mpa Roberto Di Mauro, aveva apparentemente calmato le acque e indotto Sciacca al Centro a ingoiare un rospo indigesto. La rinuncia di Fabrizio Di Paola, indotta probabilmente da qualche incertezza sulla stessa lealtà di tutto il fronte attorno al suo progetto, permette adesso ai suoi amici di chiamarsi fuori da questa coalizione. Una frattura che Di Paola non riuscirebbe a scongiurare. Il progetto del centro destra però sembra ormai definito. Il candidato a sindaco sarà il parlamentare regionale Matteo Mangiacavallo. A sostenerlo diversi gruppi politici di centro destra: Fratelli d'Italia (che farà lista unitaria con Diventerà Bellissima), Mpa, Forza Italia, Udc e forse una quinta lista di riferimento del candidato sindaco. Le prossime ore saranno cruciali.
A primeggiare nel dibattito adesso sarà la scelta che la lista Sciacca al Centro farà. È probabile che sia Mizzica che la Lista Messina cerchino interlocuzioni verso il gruppo Di Paola Monte Bivona. Al momento le ipotesi sul tappeto per Sciacca al Centro sono tutte quelle possibili: da un'adesione a progetti (evidentemente alternativi al centro destra) tuttora in campo ad una candidatura a sindaco (il nome più accreditato adesso è quello di Salvatore Monte) oppure ancora uno stop. Ipotesi, quest'ultima, che appare improbabile, oltre che deleteria politicamente. Mizzica e Partito Democratico sono tuttora in una fase di confronto. Sarebbe nettamente aumentata la consapevolezza, dalle parti del gruppo di Fabio Termine, che un progetto solitario rischia di non avere grandi prospettive, a prescindere dalla qualità del messaggio politico e del migliore programma elettorale possibile. Nella stessa condizione si trova anche il Pd, che è reduce da una consiliatura sicuramente complicata. Sono stati soprattutto i parlamentari del Movimento 5 Stelle ad esercitare specifiche pressioni verso la creazione di un cartello diverso. Dentro Mizzica ci sono però alcune posizioni ortodosse, contrarie a possibili intese con i Dem. La sintesi va trovata tra le proposte in campo di Salvatore Mannino e Fabio Termine. Si ha la sensazione che Termine, che ha già inglobato dentro il suo progetto quelli di "Noi con l'Italia" di Maurizio Lupi (che fanno riferimento all'ex senatore Ruvolo), tenterà di sottrarsi alla coalizione con il Pd, e forse cercherà una sponda con Sciacca al Centro, nella persona di Monte.
Nel gruppo di Ignazio Messina la sala delle adesioni continua a rinfoltirsi. Gli ultimi arrivati sono quelli di Insieme per Sciacca. Tra i componenti del gruppo anche l'assessore uscente della giunta Valenti Nino Venezia, oltre ad Alberto Sabella, Salvatore Cascio e Pasquale Bentivegna. Non ci sono dubbi circa il fatto che si tenterà di convincere anche quelli di Sciacca al Centro, di cui peraltro fa parte Ignazio Bivona, amico personale di Ignazio Messina oltre che assessore dell'ex sindaco. È di tutta evidenza come a questo punto i Dipaoliani siano i soggetti politici a cui si guarda con particolare attenzione. Le trattative non sono finite. Ma la settimana santa potrebbe definire almeno un'altra candidatura ufficiale dopo quella di Messina. La più imminente a questo punto pare essere quella di Matteo Mangiacavallo. Al momento l'ipotesi più accreditata vede 3 candidature certe. Ma potrebbero anche diventare 4.