al culmine dell'ennesima riunione delle forze che compongono il centro destra. Cartello di cui non farà parte la lista Sciacca al Centro, come abbiamo anticipato nei nostri telegiornali di 24 ore fa. Al momento è stato diramato alla stampa un documento ufficiale sottoscritto da Forza Italia, Udc, Diventerà Bellissima, Mpa, Fratelli D’Italia ed Attiva Sicilia (quest'ultimo è il nome del gruppo parlamentare all'Ars di cui fa parte Mangiacavallo, anche se poi c'è stata l'adesione a Diventerà Bellissima). Il linguaggio del documento è inevitabilmente politichese. E il riferimento a Mangiacavallo e alla sua candidatura è solo alla fine, con l'annuncio che è stata acquisita la disponibilità del deputato e che questa disponibilità verrà portata a conoscenza della città e delle altre forze politiche e movimenti che vorranno unirsi nei prossimi giorni alla coalizione.
Nel documento si dichiara poi la volontà di presentarsi uniti e compatti alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno puntando su quella che viene definita "una nuova fase politica, incentrata sul confronto e sul dialogo con le parti sociali della città, per addivenire alla stesura di un programma elettorale ambizioso, con gruppi di lavoro già formati, ed alla individuazione di un candidato sindaco che rappresenti la migliore sintesi di tutti i partiti della coalizione". La nuova fase negli intenti dovrà tenere conto dei numerosi movimenti e forze politiche presenti, e di quanti vorranno dare il proprio contributo, nell’ottica di una forte e decisa azione di rilancio della città di Sciacca. "Il percorso intrapreso - recita infine il documento - nasce anche dalla consapevolezza che mai come oggi Sciacca abbia bisogno di un forte collegamento con le istituzioni regionali e nazionali, uscendo da un isolamento che rischia di indebolire sempre più il nostro tessuto economico e sociale".
Fin qui il documento. Si sa che la questione riguardante "Sciacca al Centro" sembra definitiva, malgrado oggi Mangiacavallo invochi il superamento dei dubbi e la ricomposizione del fronte. Ma ieri sera il gruppo che fa capo a Fabrizio Di Paola si è riunito. La decisione definitiva sull'orientamento politico da assumere è stata rimandata a dopo Pasqua. Un ripensamento e un rientro nel centro destra appare oggettivamente improbabile. Ma Fratelli d'Italia ed Mpa stanno "rinfacciando" all'ex sindaco di avere agevolato l'ingresso nello schieramento di Forza Italia (che inizialmente ne era stata esclusa) proprio su richiesta di Sciacca al Centro. Ecco perché da quelle parti non comprendono del tutto le ragioni del passo indietro. Ma lo scenario che si era generato era chiaro: per Di Paola, nell'ottica di una sua candidatura, uno schieramento politico che fosse incompleto sarebbe stato dannoso. Poi però l'ex sindaco ha registrato degli atteggiamenti per così dire "strani", ed è prevalso in lui un senso di sfiducia che tuttavia (questo bisogna dirlo) è figlio delle cocenti delusioni che gli sono state inflitte nel passato. Il passo indietro sulla candidatura di Di Paola ha indotto il resto dell'associazione (traduzione: Monte e Bivona) a dirigere il gruppo verso altre scelte. Scelte che sono 4: andare verso Messina, andare verso il gruppo Mizzica-Pd, presentarsi con una candidatura autonoma (quella di Salvatore Monte) oppure rinunciare del tutto proprio a questa competizione elettorale. Opzione, quest'ultima, che ovviamente avrebbe conseguenze devastanti.
In queste ultime ore le luci dei riflettori si sono spostate dal fronte Ignazio Messina. Che ha una coalizione a dir poco robusta, con 5 liste certe. Continuano invece le trattative in quello che potrebbe essere lo schieramento di centro sinistra. Stasera i leader di Mizzica, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico torneranno ad incontrarsi. Se accordo ci sarà su un progetto politico (e con una connotazione inevitabilmente civica) bisognerà soltanto stabilire chi sarà il candidato per la carica più importante. I nomi continuano ad essere due, quelli di Fabio Termine e Salvatore Mannino. L'alleanza non c'è ancora. Un ruolo significativo verso il tentativo di individuare una sintesi tra Mizzica e Pd (faticosa se si pensa alle polemiche dei mesi scorsi) stanno assumendo i vertici pentastellati, dai parlamentari regionali allo stesso senatore Rino Marinello. A ritenere utile e competitiva un'alleanza con il Pd sono anche i rappresentanti di Noi con l'Italia, il gruppo che fa riferimento alle posizioni dell'ex parlamentare Giuseppe Ruvolo e che da tempo fa parte del progetto (a seguito di un'intesa con Fabio Termine) con Marcello Segreto, Ignazio Perrone, Santo Bono e Isidoro Maniscalco. La politica naturalmente è la difesa strenua delle proprie idee e dei propri orientamenti. Ma la politica è anche un inevitabile calcolo matematico. E di fronte allo scenario che sta venendo fuori, per intuire cosa potrà accadere il 12 giugno alle urne, non c'è neanche bisogno di fare ricorso alla calcolatrice.